- «Per quanto riguarda il reato di tortura esso rimarrà,ci sono questioni tecniche che affronteremo», così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha risposto in aula all’interrogazione presentata dai deputati di alleanza Verdi-Sinistra.
- Prima del ministro un esponente del governo, Galeazzo Bignami, e un maggiorente del partito di maggioranza, Fabio Rampelli, avevano annunciato cambiamenti.
- Modifiche che Nordio non nega, ma parla genericamente di un perfezionamento della norma che, a suo avviso, necessità di essere migliorata e circoscritta meglio.
«Per quanto riguarda il reato di tortura esso rimarrà, ci sono questioni tecniche che affronteremo, la norma penale deve essere di facile applicazione. Secondo noi questo reato di tortura difetta di alcune condizioni di tipicità, non deve essere abolito e neanche attenuata l’attenzione dello stato nei confronti di condotte illecite». Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha risposto in aula all’interrogazione presentata dai deputati dell’alleanza Verdi-Sinistra. Le modifiche di



