Il grave errore avvenuto durante Juventus-Bologna della scorsa domenica ha convinto il mondo arbitrale a rendere pubblici i dialoghi fra arbitro di campo e Var. Si tratta di un passo di trasparenza che però rafforza il paradosso: con l’aumentare della tecnologia è aumentata anche l’incertezza
Come in ogni sceneggiatura che si rispetti contano i dialoghi. E in quella gigantesca rappresentazione che è diventato il calcio nell’epoca del Var mancava proprio questo: i frammenti di parlato. Ciò che si dicono l’arbitro di campo e i suoi supervisori che se ne stanno rintanati nell’iperspazio tecnologico di Lissone, a esercitare il potere panottico che però poi deve prendere forma di verbo. Farsi parola, appunto. Proprio lì è concentrato l’ultimo tabù: cosa si dicono l’arbitro di campo e



