Le accuse vanno, a vario titolo, dall’aggiotaggio, passando per l’ostacolo alla vigilanza, fino alle false fatturazioni. I magistrati romani ipotizzano manovre sugli stipendi dei calciatori durante la pandemia da Covid-19. La decisione il prossimo 22 settembre
Da Torino alla Capitale. Dagli ex vertici della Juventus – da Andrea Agnelli a Pavel Nedved fino a Fabio Paratici – richieste di patteggiamento dagli otto agli undici mesi nell’ambito dell’inchiesta della procura di Roma sulle presunte plusvalenze nella compravendita di calciatori e, dunque, sui conti della società attenzionati, in un primo momento, dai magistrati torinesi e poi, per questioni di competenza, da quelli di piazzale Clodio.
Questa mattina l’udienza preliminare davanti alla gup capitolina Anna Maria Gavoni, nel corso della quale i pubblici ministeri Lorenzo Del Giudice e Giorgio Orani, coordinati dall’aggiunto Giuseppe Cascini, ha chiesto invece il non luogo a procedere per l’ex dirigente bianconero Maurizio Arrivabene: si deciderà il prossimo 22 settembre.
Le accuse
Le accuse vanno, a vario titolo, dall’aggiotaggio, passando per l’ostacolo alla vigilanza, fino alle false fatturazioni. Come detto, i magistrati romani ipotizzano plusvalenze fittizie e manovre sugli stipendi dei calciatori durante la pandemia da Covid-19. Sotto la lente fatti del 2019 e del 2020. In particolare, circa duecento fra azionisti, oltre a Consob e associazioni dei consumatori, sono parti civili nel procedimento.
Ecco, tutte le richieste: Andrea Agnelli 1 anno e 9 mesi; Pavel Nedved 1 anno e due mesi; Fabio Paratici 1 anno e 6 mesi; Cesare Gabasio 1 anno e 6 mesi mentre Stefano Cerrato potrebbe uscire con 1 anno di condanna.
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