I giudici di legittimità hanno dichiarato inammissibile il ricorso dei pm di Milano contro la revoca degli arresti per alcuni indagati di “Grattacieli puliti”. Secondo loro «la carenza della prova dell'accordo corruttivo renderebbe ipotizzabile l'applicazione della fattispecie, ormai abrogata, di reato dell'abuso di ufficio»
Non ci sono indizi sulla corruzione. La Corte di Cassazione sposa la tesi del tribunale del Riesame. Lo dimostrano le motivazioni della sentenza con cui i giudici di legittimità hanno dichiarato inammissibile il ricorso dei pm di Milano contro la revoca degli arresti per gli indagati dell’inchiesta sull’urbanistica: il ceo di Coima Manfredi Catella, l’ex componente della Commissione paesaggio Alessandro Scandurra e l'imprenditore Andrea Bezziccheri.
«Il Tribunale del riesame ha rilevato, con motivazione che si sottrae al sindacato di legittimità, in quanto non contraddittoria, né manifestamente illogica, che gli elementi probatori acquisiti delineano contesto di rapporti a tratti impropri, a causa dell'eccessiva vicinanza tra la parte pubblica e quella privata ma che non vi sono indizi che dimostrino un rapporto corruttivo tra Catella e l'architetto Scandurra», scrive la Suprema Corte.
Tradotto: non risulta «dimostrato che l'esercizio dell'attività del pubblico ufficiale sia stato condizionato dalla presa in carico dell'interesse dell'imprenditore o che vi sia stato asservimento della funzione pubblica».
Se dunque risulta «comprovata, nei limiti della cognizione cautelare, un'obiettiva situazione di cointeressenza tra l'architetto Scandurra, componente della Commissione Paesaggio, e gli imprenditori committenti delle opere edilizie (Catella e Bezziccheri), questo unico elemento indiziario – secondo i giudici – non è idoneo a dimostrare tutti gli elementi costitutivi della fattispecie di corruzione». Di conseguenza, «la carenza della prova dell'accordo corruttivo renderebbe piuttosto ipotizzabile l'applicazione della fattispecie, ormai abrogata, di reato dell'abuso di ufficio».
Queste, pertanto, le motivazioni della Cassazione. Che a novembre scorso aveva anche annullato le misure interdittive rimaste in piedi per l'ormai ex assessore alla Rigenerazione urbana del Comune, Giancarlo Tancredi, per l'ex presidente della Commissione Giuseppe Marinoni e per il manager Federico Pella.
L’inchiesta dei pm di Milano va comunque avanti.
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