Il cambiamento climatico «ha la capacità di influenzare l’intensità e il numero dei fenomeni meteorologici rendendoli dunque più pericolosi e distruttivi», così la Società italiana di Medicina ambientale (Sima), commentando le forti piogge e le frane che nella notte hanno colpito l’isola di Ischia, in provincia di Napoli. Negli ultimi 12 anni, in Italia, si registrano 516 allagamenti provocati da piogge intense. 

«L'anomala distribuzione delle precipitazioni sta prendendo sempre più la forma di eventi estremi concentrati in autunno-inverno», ha spiegato il presidente Sima, Alessandro Miani. «A causa nostra nubifragi, alluvioni, trombe d'aria e cicloni in futuro saranno più numerosi e distruttivi».

Una lunga lista

La pioggia che diventa fango e il fango che corre lungo vie, ponti, vicoli e distrugge tutto quel che può, il resto lo paralizza. Qualche palo della luce crolla, l’acqua trascina tronchi e rami d’albero per chilometri e di alcune automobili si vede a malapena il tettuccio, perché il resto è nascosto sotto strati di melma e detriti. Chiunque è in grado di visualizzare queste immagini nella propria mente. Sono le immagini di Catania, travolta dall’alluvione un anno fa. Morirono tre persone. Ma parlano anche dell’ esondazione dei fiumi Nevola e Misa, che due mesi fa ha portato devastazione nelle valli marchigiane. Tra le province di Ancona e Pesaro e Urbino 12 vittime, un disperso e danni per due miliardi di euro. 
La lista è lunga. Gli eventi sono così ravvicinati nel tempo e così equamente distribuiti nel territorio che nessuno può concedersi il lusso di non ricordare o di non sentirsi, in qualche modo, coinvolto. Se fino a pochi anni fa incolpare le “aree a rischio” e la “sfortuna” era permesso e rispondeva alla necessità umana di rimuovere eventi traumatici, oggi la frequenza con cui quegli eventi accadono non ne lascia la possibilità. 

In Italia gli eventi estremi legati al clima sono oltre 130 dall'inizio del 2022. È il numero più alto dal 2010. Da allora se ne sono verificati 1318. Nella definizione rientrano gli aumenti record di temperature, nelle stagioni calde quanto in quelle fredde, le piogge intense, le grandinate, le trombe d’aria. L’accelerazione di questi fenomeni è monitorata da anni, e i dati a riguardo, non è una novità, preoccupano la comunità scientifica. 

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