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La burocrazia dei migranti: solo 200 funzionari per ascoltare le storie di tutti

Il governo chiede risposte più rapide. Ma dietro la propaganda di Meloni c’è la realtà di organismi con poco personale, chiamato a valutare ogni giorno storie di violenza e abusi, per decidere chi resta o meno. Dei 427 che hanno superato il concorso (duecentocinquanta entrati in servizio a maggio 2018 e 177 nel febbraio successivo) ne sono rimasti poco più della metà. E monta la protesta. Scenderanno in piazza il 9 novembre 

Dietro alle procedure burocratiche ci sono le persone, quelle che ascoltano per ore e ore al giorno le storie drammatiche di violenza e sofferenza dei migranti che arrivano in Italia. Formalmente sono dipendenti pubblici come tanti, ma nei fatti non lo sono per niente. Le loro competenze, la loro esperienza e la loro professionalità possono cambiare la vita di molte persone. Sono i funzionari del ministero degli interni che esaminano le richieste di asilo, quelli che in pratica decidono se un e

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