- La Corte penale internazionale ha emesso due mandati di arresto nei confronti di Putin e Maria Alekseyevna Lvova-Belova per deportazione illegale e trasferimento illegale di bambini dall’Ucraina alla Federazione russa. Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, ha dichiarato: «Le decisioni della Corte non hanno alcun significato per il nostro paese, nemmeno dal punto di vista legale».
- È vero che la Russia non ha mai ratificato lo Statuto di Roma, quindi non accetta la giurisdizione della Cpi, né ha l’obbligo giuridico di cooperare con essa. Ma il mandato della Corte si traduce comunque nella “condanna” di Putin a non muoversi dalla Russia.
- E il ruolo dell’Italia? Il governo ha eliminato i crimini contro l’umanità. Non se comprende il motivo, salvo ipotizzare che qualche esponente tema un’imputazione per crimini contro l’umanità riguardo, ad esempio, alla gestione dei migranti.
Il 17 marzo scorso, la Camera dei giudizi preliminari (Pre-Trial Chamber II) della Corte penale internazionale (Cpi), sulla base delle richieste della Procura, ha emesso due mandati di arresto nei confronti Vladimir Vladimirovich Putin e Maria Alekseyevna Lvova-Belova. Gli illeciti contestati sono il crimine di guerra di deportazione illegale e trasferimento illegale di bambini dall’Ucraina alla Federazione Russa, ai sensi dello Statuto di Roma (articoli 8.2.a.vii e 8.2.b.viii), e sarebbero sta



