Il raduno degli estremisti di destra nel cuore di Gallarate per chiedere l’espulsione degli stranieri dall’Europa. Partecipano in video i vicesegretari leghisti Vannacci e Sardone: «No a un futuro con il canto del muezzin nelle strade». A San Babila in 30mila leggono la Costituzione. Scontri con la polizia nel contro-corteo dei centri sociali
Piena e totale comunione d’intenti con il piano di remigrazione tra la Lega e gli organizzatori del Remigration summit. Il vicesegretario della Lega, il generale Roberto Vannacci, ha espresso il pieno sostegno all’iniziativa, a cui ha poi mandato un video messaggio l’altra vicesegretaria Silvia Sardone. L’organizzazione del Remigration ha richiesto misure particolari di sicurezza, tanto che gli organizzatori hanno annunciato il cambio di orario e confermato il luogo del summit solo alle 7.30 di sabato. La kermesse nera è iniziata un’ora e mezza dopo al Teatro Condominio "Vittorio Gassman", in centro a Gallarate (Va), mentre le strade intorno al teatro sono state bloccate da camionette e forze dell’ordine.
Summit e Lega
C’erano tutti gli speaker annunciati nei giorni scorsi: il lobbysta xenofobo austriaco Martin Sellner, l’organizzatore italiano del summit Andrea Ballarati, l’attivista di destra Eva Vlaardingerbroek, il politico della National Front francese Jean Yves Le Gallou, Afonso Gonçalves, attivista nazionalista portoghese e il nazionalista belga Dries Van Langenhove. Questa compagnia ha ricevuto l’omaggio in videomessaggio del vicesegretario della Lega, il generale Roberto Vannacci: «Vi do il mio sostegno». Ha poi aggiunto: «La remigrazione non è uno slogan ma una proposta concreta. Vuol dire mettere al centro gli italiani, gli europei. È una battaglia di libertà e civiltà, di sicurezza, che è il vero spartiacque fra destra e sinistra».
Anche l’altra vicesegretaria leghista fresca di nomina, l’eurodeputata Silvia Sardone, è intervenuta in video: «Gli esponenti del Pd di democratico hanno poco». «Si arrogano il diritto di decidere chi può manifestare, riunirsi organizzare un discorso. Non accettiamo lezioni da questa gente». Poi ha continuato: «Non voglio un futuro in cui le croci devono essere nascoste, con il canto del muezzin nelle strade, non voglio un futuro di veli e non voglio un'Europa che rinnega le proprie radici». Presente anche il capogruppo della Lega in Lombardia Alessandro Corbetta.
Insomma, la Lega si allinea definitivamente a posizioni di estrema destra. Piena sintonia sul tema della remigrazione, ovvero della deportazione di massa delle persone migranti dall’Europa. Le dichiarazioni degli scorsi giorni di Salvini e di altri esponenti della Lega, come anche l’utilizzo disinvolto del termine "remigrazione” a iniziative pubbliche, avevano indicato una continuità con gli argomenti degli estremisti di destra.
Reazioni e piazze
Pierfrancesco Majorino, capogruppo dem in consiglio regionale e componente della segreteria nazionale Pd, commenta: «La Lega si sta collocando all'estrema destra. Il problema sono le altre forze politiche che fanno finta di avere una visione diversa delle istituzioni e che ci vanno a braccetto». Venerdì il presidente della Lombardia Attilio Fontana del summit nero aveva commentato: «Esiste la libertà di esprimere il proprio parere e di manifestare, per cui mi sembra che non ci siano problemi». Majorino aveva notato che «per il presidente Fontana la libertà d'espressione è inneggiare al nazifascismo».
La sinistra cittadina ha voluto rispondere in modo potente alle politiche d’odio portate avanti dalle destre. Per questo, nel pomeriggio di sabato, 30mila persone si sono riunite in un presidio antifascista in Piazza San Babila a Milano. Tra i volti della politica presenti c’erano la segretaria Pd Elly Schlein, il segretario della Cgil Maurizio Landini, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra, la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Paola Pizzighini e il segretario di Rifondazione, Maurizio Acerbo. In piazza erano presenti 70 sigle tra associazioni, partiti e sindacati che, a turno, hanno letto articoli della Costituzione in contrapposizione al summit nero. Per Fratoianni «la presenza di esponenti leghisti sono una vergogna, tuttavia non mi sorprende, con un partito come la Lega che ha deciso di voler rendere l'Italia un paese sicuro per neonazisti, fascisti, razzisti e anche per i torturatori libici». Anche Schlein, dalla piazza, dichiara: «È grave che ci sia anche nel governo italiano chi dà sponda a raduni di questo tipo». E sul tema dell’immigrazione la segretaria attacca sull'approvazione alla Camera del decreto legge per trasformare il centro per migranti in Albania da hotspot a Cpr: «Si gioca cinicamente sulla pelle delle persone più fragili, perché quello che era stato presentato come un modello cinico e inumano per impedire alle persone di venire in Italia a chiedere l'asilo, è stato reso un Cpr per fare dei rimpatri, che però in realtà stanno facendo dall'Italia».
Nel pomeriggio, inoltre, ha sfilato anche un corteo antifascista “Make Europe antifa again”, promosso dai centri sociali milanesi. Alla manifestazione si sono verificati scontri con la polizia che ha utilizzato gli idranti per disperdere i manifestanti.
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