È andata a finire come i pronostici della vigilia lasciavano intendere. Nella prospettiva di creare una media company, ossia il soggetto in cui verranno fatti confluire i diritti audiovisivi sulla Serie A da mettere in vendita, la Lega ha privilegiato l'offerta di Cvc Capital Partners, il fondo londinese di private equity che per l'occasione agisce in associazione con gli statunitensi di Advent International e gli italiani di Fsi (fondo guidato da Maurizio Tamagnini).

L'offerta di questo terzetto ha avuto la meglio, con 15 voti favorevoli e cinque astenuti, su quella presentata dal cartello statunitense formato da Bain Capital e NB Renaissance Partners. In extremis ha tentato anche di reinserirsi Fortress, altro fondo Usa, che come riferito dal sito Calcio & Finanza ha fatto pervenire nella serata di lunedì 12 ottobre due offerte alternative.

Ma il tempo per essere ammessi alla valutazione da parte dell'Assemblea di Lega era scaduto. Rimane fuori anche la formazione costituita dall'ex presidente di Infront Italia, Marco Bogarelli, dai cinesi di Wanda Group e dagli spagnoli di Mediapro (gli stessi che in questi giorni stanno affrontando gravi problemi per versare la seconda rata dei diritti televisivi sulla Ligue 1 francese, come raccontato da Domani nei giorni scorsi), che avevano provato a inserirsi nella partita.

Da ricordare che Mediapro e Bogarelli sono stati oggetto di un comunicato di smentita da parte della cordata Bain/NB, relativamente a un ventilato accordo di collaborazione.

La seconda fase

Dunque adesso si entra in una seconda fase. Che dovrà portare alla formazione della media company della Lega. C'è da piazzare il pacchetto relativo al triennio 2021-24 e il tempo stringe. E anche in considerazione della ristretta prospettiva temporale si è deciso di sperimentare la formula che porta all'accesso dei fondi di private equity nella media company con una quota del 10 per cento.

La cordata formata da Cvc/Advent/Fsi è disposta a comprare quel 10 per cento per circa 1,3 miliardi di euro e metterebbe a disposizione anche un minimo garantito di oltre 1 miliardo di euro per il primo triennio.

La scommessa è soprattutto vendere all'estero i diritti sulla Serie A molto meglio di quanto avvenga adesso. Va ricordato che per il triennio in corso (2018-21) essi sono stati aggiudicati per 340 milioni di euro agli statunitensi di IMG. Tutte le cordate che hanno trattato con la Lega guidata da Paolo Dal Pino sono stati animate dalla convinzione di vendere meglio quel prodotto. Staremo a vedere.

Il futuro 

Per adesso c'è da fare un altro bel pezzo di strada. Infatti, chiusa la partita per la scelta dell'offerta migliore, c'è da definire i dettagli dell'accordo. A questo scopo, come ha riferito l'informatissimo account Twitter @sportinsider subito dopo la scelta fatta dall'assemblea della Serie A, è stata formata una commissione negoziale da parte della Lega che dovrà trattare con Cvc.

In un primo tempo sono state chiamate a farne parte Juventus, Roma, Bologna e Udinese. Ma successivamente, secondo Sport Insider, è stato aggiunto il Napoli. Tutto ciò avviene in una fase che vede il mercato dei diritti televisivi in grande rimescolamento. Sempre da Sport Insider è stata lanciata un'indiscrezione: Amazon sarebbe prossima a prendere l'esclusiva sui diritti della Champions League. E questa sì, sarebbe una rivoluzione.

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