La prima delle due sessioni conclusive del sinodo convocato da Francesco si è chiusa senza sussulti clamorosi. Tutti i temi controversi sono ancora sul tappeto, dal diaconato aperto alle donne al celibato obbligatorio per i sacerdoti. Tuttavia l’assise ha chiesto che i vescovi siano coadiuvati nel governo delle diocesi da laici, uomini e donne. E che rispondano alle loro comunità, in base a criteri di trasparenza, sulla gestione finanziaria, pastorale e sui casi di abuso sessuale.
Si è chiusa domenica, con la messa celebrata da papa Francesco nella basilica vaticana, la prima delle due sessioni conclusive del sinodo sulla sinodalità nella chiesa. Dalle quattro settimane di discussione non sono emerse novità sconvolgenti rispetto a tanti temi controversi in discussione da tempo: dal celibato obbligatorio dei sacerdoti, al diaconato femminile, al tipo di accoglienza che si intende realizzare nella chiesa verso le persone Lgbt. Su tutte queste problematiche, tuttavia, il di



