C’è chi vaccina gli insegnanti, chi le forze armate, altri sono ancora alle prese con il personale sanitario, ma tutte le regioni vaccinano la categoria del mistero: “altro”. Per capire il disastro nella campagna vaccinale basta raccontare che il padre di uno dei più stretti collaboratori del commissario Francesco Paolo Figliuolo non è stato ancora vaccinato anche se over 80 e soggetto fragile. L’anziano signore è stato inserito dal software automaticamente nella categoria over 80 e quindi dovrà aspettare ancora qualche giorno, avrebbe già ricevuto la sua dose se lo avessero inserito in quella dei soggetti fragili. Un caso che racconta meglio di altri la confusione dei sistemi di prenotazione e dei vaccini per categorie. «Stiamo facendo un lavoro per uniformare i criteri, ma non si può pretendere di fermare all’improvviso un Frecciarossa in corsa», dicono dal commissariato. Di certo le ultime indicazioni del governo hanno fatto crescere il numero di soggetti fragili e di over 80 vaccinati, ma restano palesi contraddizioni nella somministrazione delle dosi. Più che Frecciarossa, i sistemi territoriali sembrano ritardatari e pericolosi treni regionali. E c’è chi, come il professor Stefano Sandri che ha presentato un esposto in procura per il caso Toscana, stima che per vaccinare tutti gli over 80 bisognerà aspettare la metà di giugno. Un ritardo che è costato ricoveri, ospedalizzazioni e vite umane.

Il caso Toscana

In Toscana sotto accusa è finito l’assessore alla Sanità Simone Bezzini, criticato dagli alleati e sfiduciato dalle destre in consiglio. Potrebbe pagare lui per tutti, ma le domande restano senza risposta. Perché la categoria più colpita dal virus non è stata vaccinata prima? Dall’ufficio stampa dell’assessore rispondono che «nella prima fase sono stati vaccinati gli over 80 che erano nelle Rsa (Residenze per anziani, ndr)». E quelli fuori, ignorati per mesi? «Abbiamo seguito le indicazioni del piano vaccinale nazionale». In realtà seguivano il piano anche le regioni che vaccinavano gli over 80 mentre la Toscana inseriva nell’universo delle categorie quella giudiziaria vaccinando giovanissimi avvocati. C’è un’altra categoria, definita “altro”, che viene vaccinata con una certa solerzia e racchiude diversi gruppi sociali.

Quali? Dall’ufficio stampa dell’assessorato invitano a consultare il sito, ma i dubbi restano. E i numeri parlano chiaro. Il 20 marzo in Toscana sono stati vaccinati 29 cittadini over 80 pari allo 0,4 per cento di quel giorno. Su 6.428 dosi somministrate, il 73,7 per cento è stato destinato alla categoria “altro”. Seguono il personale sanitario, quello non sanitario, ospiti delle residenze per anziani e il personale scolastico. Il 21 e il 22 marzo, a oltre tre mesi dall’inizio delle vaccinazioni, non è stato vaccinato neanche un over 80, ma il personale delle forze armate. In quei giorni Mario Draghi, a parole, lanciava strali contro le regioni che trascuravano gli over 80. Il 29 marzo la regione è riuscita a vaccinare più forze armate, 123 dosi somministrate, che anziani, 17 dosi. 17 in tutta la Toscana. Nelle ultime ore si è invertita la rotta, ma l’impressione è che sia già tardi.

Campania e Lazio

In Campania, dove tra i vaccinati stavano per inserire anche i giornalisti, esclusi all’ultimo momento, la categoria “altro” ha fatto segnare un aumento consistente negli ultimi giorni. «In quella categoria ci sono gli over 70, i conviventi caregiver, ma anche il personale esterno delle strutture sanitarie», spiegano dall’ufficio stampa del presidente della regione, Vincenzo De Luca. Ma il personale esterno delle strutture sanitarie non era già tra i non sanitari? «Il riferimento è, per esempio, alle ditte di pulizia che lavorano per conto delle strutture sanitarie». La categoria “altro” in realtà è presente fin da febbraio, cioè quando gli over 70 non potevano neanche prenotarsi così come i caregiver che sono stati inseriti quasi a fine marzo. A inizio gennaio, per numero di dosi somministrate, la categoria altro superava in alcuni giorni quella delle Residenze per anziani e dei non sanitari e si posizionava subito dopo la categoria dei sanitari. Negli ultimi giorni, con le scuole chiuse (la regione è tra quelle che le ha aperte meno), si è continuato a vaccinare il personale scolastico. In Campania sono stati vaccinati anche i funzionari delle prefetture, delle questure mentre il personale di polizia era inserito in un’altra categoria.

Il Lazio è tra le regioni in testa alla classifica delle vaccinazione degli over 80. Eppure negli ultimi giorni si segnala una crescita consistente nella somministrazione di dosi alla categoria “altro”. Chi contiene e con quale ripartizione? Non è dato sapere, l’ufficio stampa non ha risposto. Il primo aprile la categoria “altro” ha battuto quella degli over 80. Alla prima sono state somministrate il 41 per cento delle dosi, alla seconda il 31 per cento. Ma quello che rende il quadro ancor più incerto è ritrovare tra i vaccinati ancora la categoria dei sanitari, il 19 per cento, a distanza di oltre tre mesi dall’inizio della campagna vaccinale. Così come la categoria forze armate e Residenze per anziani. Di certo ci saranno le seconde dosi da somministrare, ma l’impressione è che la situazione sia più che confusa. Non fosse altro perché si continua a vaccinare il personale docente anche nei giorni di chiusura delle scuole: il 23 marzo 3.856 dosi somministrate, il 27 marzo 3.455. È il Frecciarossa ancora in corsa di cui parlano al commissariato. Forse quando si fermerà sarà già tardi.

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