Anche se ad interim lo Sri Lanka ha ufficialmente un nuovo presidente. Il primo ministro, Ranil Wickremesinghe, ha infatti giurato venerdì di fronte al presidente della Corte suprema, Jayantha Jayasuriya, assumendo l’incarico di presidente a tempo.

Per un periodo che però si prevede sarà molto limitato. Già per la settimana prossima è previsto il voto del parlamento per eleggere un nuovo presidente. Così è diventata ufficiale la scelta di due giorni fa, quando l’ex presidente Gotabaya Rajapaksa, già in fuga, aveva nominato il primo ministro come presidente temporaneo.

Ufficiali le dimissioni di Rajapaksa

Questa mattina lo speaker del parlamento, Mahinda Yapa Abeywardena, in un importante conferenza stampa, ha confermato ufficialmente le dimissioni del presidente Rajapaksa, rassegnate ieri, tramite un messaggio di posta elettronica inviato da Singapore.

L’ormai ex presidente Rajapaksa era fuggito mercoledì scorso senza rassegnare le dimissioni per 36 ore, lasciando il paese nel caos. Fuggito con un volo militare per le Maldive, aveva poi preso un aereo privato saudita per raggiungere Singapore.

Abeywardena ha verificato l’autenticità dell’email inviatagli dal capo dello Stato. «Ho ricevuto la lettera di dimissioni inviata dal presidente Rajapaksa. Le dimissioni sono effettive dal 14 luglio».

Il nuovo presidente entro il 20 luglio 

Lo speaker Abeywardena, che sta svolgendo un ruolo fondamentale nella gestione di questa crisi, ha inoltre dichiarato che il parlamento intende eleggere un nuovo presidente entro la fine del mese di luglio, probabilmente già nell'assemblea del 20 luglio.

La costituzione dello Sri Lanka prevede che il presidente venga eletto dal popolo, ma in caso di posizione vacante prima della scadenza del mandato, il parlamento ha la possibilità di eleggere un suo sostituto. Secondo lo speaker del parlamento il processo di votazione e conferma di un nuovo presidente richiederà probabilmente sette giorni. Intanto il presidente ad interim mercoledì ha dichiarato lo stato di emergenza e imposto il coprifuoco.

La crisi politica è la diretta conseguenza di una terribile crisi economica e sociale che ha messo in ginocchio il paese. I cittadini srilankesi imputano la colpa della crisi economica alla mala gestione del governo. E negli scorsi giorni sono scesi in piazza in migliaia arrivando ad occupare le sedi delle istituzioni. 

Intanto Singapore fa sapere che non rilascerà asilo politico all’ex presidente Rajapaksa, la cui destinazione finale è ancora ignota. 

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