Venerdì sono stati registrati 16.146 nuovi casi di Covid-19, in leggero calo rispetto ai 17mila di giovedì. I decessi dovuti al coronavirus sono stati 477 e sono in calo sia i ricoveri in terapia intensiva che quelli in area ordinaria. Si tratta di numeri complessivamente positivi per un periodo in cui ci si aspettava invece un balzo dei contagi dovuto alle feste.

«L’epidemia è in lieve e lenta ricrescita e questo è anche frutto degli sforzi fatti durante il periodo festivo», ha detto ieri il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro. I migliori risultati, che contribuiscono a tenere basso il numero di contagi in tutto il paese, si sono avuti in Veneto (la regione che a fine dicembre si trovava in maggiori difficoltà).

Nuove zone

Ma nonostante il ritorno dalle feste migliore di quanto anticipato, i contagi complessivamente continuano a crescere. «Questa settimana si osserva un peggioramento generale della situazione epidemiologica nel Paese», ha scritto l’Iss nel suo bollettino settimanale. L’indice Rt che misura la velocità di trasmissione del contagio è cresciuto per la quinta settimana consecutiva ed è arrivato a 1,09.

Per queste ragioni, sulla base dei dati contenuti nel bollettino, il ministro della Salute ha firmato un’ordinanza per spostare in zona rossa Lombardia, Sicilia e provincia autonoma di Bolzano. Nelle zone rosse negozi, bar e ristoranti dovranno chiudere e non si potrà uscire dalla propria abitazione senza valide ragioni.

Altre nove regioni sono state spostate in zona arancione: Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D’Aosta, che vanno ad aggiungersi a Calabria, Emilia-Romagna e Veneto che erano in zona arancione da una settimana. In queste regioni non si può lasciare il proprio comune senza valide ragioni, bar e ristoranti sono sempre chiusi (tranne che per consegne o asporto), ma i negozi di beni non essenziali possono tenere aperto.

Gli spostamenti di fascia sono avvenuti anche in seguito ad un’ulteriore allentamento dei requisiti necessari a passare ad una zona di rischio più alta deciso dal governo. In altre parole, da oggi è sufficiente un peggioramento meno pronunciato della situazione per finire dalla zona gialla a quella arancione o rossa.

Nuove regole

Da oggi entrano in vigore anche le nuove regole valide per tutto il territorio nazionale. La più importante è il divieto di spostamento tra regioni senza valide ragioni, che diventa valido anche per gli spostamenti tra regioni in zona gialla.

La regola che permetteva le visite da parte di due persone con minori o disabili a carico presso parenti o amici in tutto il territorio regionale è stata cambiata e ora le visite sono consentite solo all’interno del proprio comune. Chi abita in un comune con meno di 5mila abitanti può fare visite fino a 30 chilometri di distanza. I bar non potranno fare asporto dopo le 18 (consentito invece ai ristoranti). Infine, da lunedì, mostre e musei potranno riaprire, ma chiuderanno nei fine settimana.

I problemi di Pfizer

Venerdì, il governo norvegese ha annunciato che il produttore di vaccini anti Covid-19 Pfizer rallenterà le consegne settimanali nel paese di circa il 18 per cento. Successivamente, anche i governi di Germania e Lituania hanno confermato il rallentamento delle forniture, mentre il governo italiano ha detto di non aver ricevuto ancora comunicazioni ufficiali dall’azienda.

Visto che Germania e Lituania fanno parte dell’Unione Europea e ricevono i vaccini sulla base dell’accordo firmato dalla Commissione Europea, sembra probabile che tutti gli stati membri, Italia compresa, subiranno dei rallentamenti. Pfizer ha spiegato il ritardo con i lavori in corso in alcuni suoi stabilimenti per ampliarne la capacità produttiva e ha confermato che i problemi dureranno per tutto il resto di gennaio e l’inizio di febbraio.

Si tratta di un nuovo problema per il piano vaccinale europeo, da settimane oggetto di pesante critiche. La Commissione Europea è stata accusata di aver scommesso sui produttori sbagliati e di non aver acquistato abbastanza dosi dalle aziende con i vaccini più promettenti.

In particolare, è stata attaccata la decisione di acquistare una grossa partita di vaccini da Sanofi, un’azienda francese che dopo la firma del contratto ha avuto grossi problemi e ha rimandato la richiesta di approvazione del suo vaccino alla fine del 2021. Proprio ieri, il ministro dell’Industria francese Agnes Pannier-Runacher ha detto che Sanofi potrebbe decidere di produrre il vaccino di un’azienda concorrente nell’attesa di sviluppare il proprio.

 

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