Fatti

La mafia di Messina Denaro è già morta da anni

  • Le stupidaggini e le grossolane interpretazioni di queste ultime ore:  «La mafia è stata sconfitta»; «L'antimafia non ha più senso»; «Cosa nostra addio, basta 41 bis e leggi speciali». 
  • Le voci incontrollate sul boss che si è consegnato. Una lunga e complicata indagine dei carabinieri del Ros che si è incrociata con un fuggiasco malato e forse anche rassegnato, che probabilmente non poteva più contare su protezioni di alto livello.
  • Parlerà o non parlerà? L’arma più letale nelle mani di Matteo Messina Denaro è la conoscenza dei segreti sulle stragi e anche – così almeno dicono alcuni pentiti – l’archivio del capo dei capi Totò Riina non sequestrato trent’anni fa.

È un mafioso quasi morto che appartiene a una mafia già morta. Il suo arresto non è altro che il bollo dello stato su una battaglia vinta almeno una quindicina di anni fa, il sigillo sulla disfatta di Corleone inteso come potere mafioso, terrorismo, come ricatto alle istituzioni. Con l’ultimo dei boss di quella generazione dannata cade però anche l’ultimo alibi. D’ora in poi vedremo (o, forse, non lo vedremo mai) quale sfida sarà lanciata agli organismi criminali che infestano l’Italia. C’è una

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