L’imprenditore Massimo Ferrero è stato arrestato questa mattina dalla guardia di finanza nell’ambito di un’inchiesta della procura di Paola (provincia di Cosenza) per reati societari e bancarotta fraudolenta. Ferrero è stato trasferito nel carcere di San Vittore. Nella vicenda non è coinvolta la Sampdoria, il club di calcio di cui era presidente, e da cui si è dimesso poco dopo l’arresto.

Le accuse

Nell’ambito dell’inchiesta, Ferrero è accusato di aver provocato il fallimento di quattro società: Ellemme, Blu cinematografica, Blu Line e Maestrale srl, operanti nel settore alberghiero, turistico e cinematografico, tutte con sede in provincia di Cosenza.  

Sono indagati anche, con diversi capi d’accusa e in relazione ai ruoli assunti nelle rispettive società: Vanessa Ferrero, figlia di Massimo, Giorgio Ferrero, suo nipote, Laura Sini, Giovanni Fanelli, Aniello Del Gatto, Cesare Fazioli, Paolo Carini e Roberto Coppolone.

Per Fanelli, Aniello, Coppolone e Massimo Ferrero è stata disposta la custodia in carcere. Per Giorgio Ferrero, Laura Sini e Cesare Fazioli è invece stato deciso per gli arresti domiciliari. Per tutti è stato disposto il divieto di esercitare attività d’impresa e uffici direttivi di persone giuridiche. 

Il fallimento della Ellemme

Ferrero avrebbe causato il dissesto delle società distraendone i fondi, cioè usandoli per attività non attinenti. La Ellemme, in particolare, si sarebbe accollata un debito complessivo di 806mila euro che la Global Media srl, Mediaport Spa e Ferrero Cinemas avevano nei confronti di Rai Cinema, «rinunciando a incassare i crediti vantati nei confronti della stessa Rai Cinema». Gli stessi crediti sarebbero poi stati trasferiti «a favore dell’Eleven Finance», un’altra società del gruppo.  

Ferrero e soci sono accusati di non aver certificato costi per migliaia di euro, presentando un bilancio attivo quando in realtà era in forte passivo, e di aver omesso sistematicamente – dal 2009 alla data del fallimento della società – di versare contribuiti e imposte, per un valore complessivo di 5.932.393 euro.

Il dissesto della società Ellemme sarebbe stato causato anche da prestiti infruttiferi di interessi a favore di altre società del gruppo, tra cui la Blu Cinematografica, Mediaport Cinema e Cinefood. Vanessa Ferrero è anche accusata di aver prelevato dai conti della Ellemme somme di denaro per un totale di circa 740mila euro «allo scopo di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto e recare pregiudizio ai creditori». 

I Ferrero, con Aniello Del Gatto (liquidatore della Ellemme dal 2013), avrebbero poi distrutto la documentazione contabile e falsificato il bilancio societario, allo scopo di celare il dissesto finanziario della società. Sono accusati di aver «sottratto o distrutto, in tutto o in parte, i libri o le altre scritture contabili in modo da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio o del movimento degli affari». In particolare, il 13 febbraio 2014 «veniva denunciato il furto di un’auto Audi S8, all’interno della quale era custodita una borsa in pelle contenente, tra le altre, tutta la documentazione contabile» delle diverse società.

L'avvocato di Ferrero, Pina Tenga, ha presentato istanza ai magistrati affinché l’ormai ex presidente della Sampdoria possa essere trasferito a Roma per assistere a una perquisizione disposta nell'ambito delle indagini, e procedere all'apertura di una cassaforte all'interno di un'abitazione.

Chi è Massimo Ferrero

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Massimo Ferrero nasce a Roma, nel quartiere Testaccio, il 5 agosto del 1951. Padre e fratello sono autisti di autobus, la madre un’ambulante del mercato di piazza Vittoria all’Esquilino. La nonna paterna è invece una soubrette dell’Ambra Jovinelli che recita con Macario.

Si è sempre detto un ragazzo poco studioso, e ha spesso raccontato delle sue fughe dalla scuola per andare a Cinecittà, dove nel 1958 ottiene il primo ruolo da comparsa.

Dai 18 anni l’amore per il cinema lo porta a sperimentare una carriera nel mondo dello spettacolo, inizialmente come factotum e autista, e poi come direttore di produzione – tra il 1974 e il 1983 – in film come A mezzanotte va la ronda del piacere, con Monica Vitti e Vittorio Gassman.

Nel 1998 fonda la casa di produzione Blu Cinematografica, insieme ad alcuni collaboratori conosciuti nel mondo del cinema, come Ricky Tognazzi, Simona Izzo, Francesco Venditti e Claudia Gerini. 

Con il Ferrero Cinemas Group (che fa capo al gruppo di famiglia Mediaport Cinema Srl, acquistato dallo stato nel 2008 per 26,5 milioni) gestisce circa 30 cinema nel centro di Roma, tra cui la storica multisala Adriano di piazza Cavour.

Il soprannome e gli aerei

Nel 2009 acquisisce la compagnia di voli charter Livingston Energy Flight, ma solo un anno dopo gli viene sospesa la licenza di volo, dopo che il tribunale di Busto Arsizio dichiara l’insolvenza della compagnia aerea, attivando la procedura di amministrazione straordinaria.

È celebre il soprannome con cui è conosciuto, “Er Viperetta”. In una recente autobiografia ha svelato la reale origine del nomignolo: sarebbe nato da un costumista omosessuale che «rivelatosi masochista, godeva delle botte che gli davo reagendo alla avance». 

Gli anni della Samp 

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Il 12 giugno 2014 acquista, a titolo gratuito, la società della Sampdoria da Edoardo Garrone, ereditando un debito di circa 15 milioni. Ferrero controlla il club di Serie A tramite la Sport Spettacolo Holding Srl, società finanziaria con sede a Roma che ha un capitale sociale di 950mila euro, ed è controllata al 100 per cento dalla Holding Max Srl, detenuta all’80 per cento dalla figlia Vanessa Ferrero e per il 20 per cento dal nipote Giorgio.

Negli ultimi tempi aveva però fatto capire di essere stanco «non di fare il presidente» della Sampdoria, «ma della cattiveria nei miei confronti», e aveva espresso l’intenzione di lasciare se si fossero presentati acquirenti.

«Io ho fatto e continuo a fare il massimo – aveva dichiarato due giorni fa a Repubblica – Ma se qualcuno è in grado di dare più luce di me alla Sampdoria si faccia avanti, sono pronto ad ascoltarlo e, nel caso, a passare la mano».

I precedenti giudiziari

Ferrero era già stato condannato a un anno e dieci mesi per bancarotta fraudolenta e distrazione di fondi nella vicenda del fallimento della sua compagnia di voli Livingston. Il patteggiamento prevedeva oltre 850mila euro di risarcimento al ministero dello Sviluppo economico. 

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