Dopo quasi due anni e mezzo il senatore e leader di Italia viva, Matteo Renzi, torna a Dakar. Il viaggio è previsto per il prossimo 31 ottobre e a quanto risulta a Domani ha l’obiettivo di finalizzare alcuni accordi commerciali tra la famiglia Ferrari, proprietaria della società di autotrasporti Germani spa, e le autorità senegalesi. Per la sua attività extra parlamentare, il senatore fiorentino specifica che non riceverà alcun compenso e che si recherà in Africa in veste di accompagnatore dell’impresa bresciana in segno di amicizia.

L’accordo

Come specificato nel sito di Cassa depositi e prestiti, Germani spa, attraverso la sua controllata Germani West Africa, ha ottenuto un finanziamento da otto milioni di euro per ampliare la sua presenza in Senegal. Il progetto mira a realizzare una sede della società nel paese africano, un’accademia di formazione per il personale locale e servirà anche per l’acquisto di automezzi e attrezzature.

Come si legge nel comunicato di Cdp «gli investimenti saranno realizzati dalla filiale locale Germani West Africa con l’obiettivo di svolgere attività di trasporto su gomma per conto terzi, orientata allo sviluppo di opere infrastrutturali pubbliche e private (ponti, porti, strade, autostrade e ferrovie), oltreché alla fornitura di carburante e criogenia per il mercato senegalese».

Come nasce la visita

Le basi erano state gettate a fine marzo 2021 quando Renzi si era recato a Dakar per accompagnare alcuni imprenditori italiani. Un viaggio che era diventato pubblico dopo le notizie di stampa che avevano costretto Renzi a spiegare i motivi di quella trasferta. A fare chiarezza, all’epoca, ci aveva pensato la stessa presidenza senegalese, guidata da Macky Sall.

L’ufficio aveva specificato che l’ex presidente del Consiglio italiano era stato «accompagnato dalla famiglia Ferrari» e che «le discussioni» avevano «riguardato la formazione ai trasporti e un progetto di piattaforma di trasporti e logistica a livello della zona economica speciale di Diass». In ballo c’era anche un progetto della Formula E, poi passato in secondo piano.

Anche intorno alla visita del prossimo 31 ottobre c’è una certa riservatezza. Nell’ultimo numero dalla sua eNews, la newsletter con la quale l’ex presidente del Consiglio aggiorna i suoi elettori sulle sue attività, l’agenda politica di Renzi indica un impegno a Cagliari, domenica 29, per una tappa del tour “Volare Alto”. Quindi un evento a Roma il 6 novembre. In mezzo il viaggio a Dakar, di cui non si fa ovviamente menzione visto che non può certo essere annoverato tre le attività politiche dell’ex premier.

Qualche settimana prima della sua visita in Senegal, nel 2021, Renzi era stato criticato per il compenso di circa 80mila euro, rivelato da Domani, ricevuto per la sua attività di conferenziere. I soldi provenivano dalla Future investment initiative, fondazione che fa capo direttamente al Pif, il fondo sovrano del regno saudita.

A Riad Renzi aveva tenuto un panel con il principe ereditario Mohammed bin Salman, accusato dai servizi di sicurezza americani di essere il mandante dell’omicidio del giornalista saudita del Washington Post, Jamal Khashoggi. In quell’occasione Renzi aveva lodato la politica portata avanti dal principe e il suo ambizioso progetto Saudi Vision 2030.

© Riproduzione riservata