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McEnroe cercava la luce attaccando la rete: al Roland Garros non vince sempre il migliore

Quarant’anni fa la finale persa dal tennista americano contro Ivan Lendl sulla terra rossa di Parigi. Ma quella sconfitta in cui non ha rinunciato alla sua gravosa natura di attaccante è diventata per milioni di persone la sua vittoria più luminosa

«McEnroe si era ritrovato il mondo contro e non gli restava che combattere. Io pensavo che in realtà il suo corpo ingannasse la mente». Gopi, la protagonista angloindiana del romanzo del momento, T dell’esordiente Chetna Maroo, che gravita attorno a un campo da squash, guardava Mac in tv e non riusciva a capire come potesse sbraitare, urlare all’indirizzo dell’arbitro oscenità varie, beccarsi un penalty point e poi tornare in campo e, magari, mettere a segno un ace. E vincere. In una sola e per

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