La tragedia del Mediterraneo

Migranti, l’incubo dei sopravvissuti: «È morto di freddo tra le mia braccia»

RICARDO GARCIA VILANOVA
RICARDO GARCIA VILANOVA
  • A fine gennaio nel porto di Lampedusa una motovedetta della Guardia costiera porta in salvo 280 migranti. Un’operazione di salvataggio complicata dalle condizioni del mare. In sette non ce la fanno, sono tutti morti a causa del freddo. 
  • Domani ha letto le testimonianze dei sopravvissuti raccolte da Concetta Feo, psicologa di Medici senza frontiere che, insieme a tre mediatori culturali, ha incontrato 80 superstiti, molti minori non accompagnati.
  • «Ero seduto vicino al mio amico che era agonizzante per il freddo ma io stesso ero talmente congelato che non riuscivo a muovermi», dice uno dei sopravvissuti.

A fine gennaio nel porto di Lampedusa una motovedetta della Guardia costiera ha portato in salvo 280 migranti. Un’operazione di salvataggio complicata soprattutto dalle condizioni del mare. Sette di loro non ce l’hanno fatta, sono morti a causa del freddo: tre sono stati ritrovati sul barcone partito dalla Libia dove viaggiavano stipati anche donne e bambini, mentre altri quattro sono deceduti durante i soccorsi delle autorità italiane. Sono andati in ipotermia, la temperatura corporea è scesa

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