Aveva appena venti giorni di vita il neonato trovato morto all’interno di una delle ultime imbarcazioni giunte sulle coste italiane partendo dalla Tunisia. È morto a causa di un arresto cardiaco dovuto all’ipotermia. Ad aspettare il barchino al molo Favaloro di Lampedusa una piccola bara bianca e i soccorsi. Insieme alla madre, appena 19enne, sono partiti dalla Costa d’Avorio in cerca di cure in Italia: il neonato soffriva di problemi respiratori.

È il secondo decesso nel giro di poche ore. Nella giornata di mercoledì un’altra donna arrivata sulle coste italiane è morta di ipotermia mentre era in cura in un poliambulatorio. Per il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, le morti dimostrano «che le traversate andranno interrotte al più presto». Ma non è chiaro come. Finora, la strategia (fallimentare) dei governi italiani è stata quella di mandare emissari in Libia, Tunisia ed Egitto per firmare accordi con l’obiettivo di fermare le partenze, finanziando guardie costiere e apparati polizieschi.

Crisi diplomatica

Mentre continuano gli sbarchi si fa sempre più aggressivo il confronto tra Italia e Francia per l’accoglienza dei migranti a bordo della Ocean Viking. Nelle ultime 48 ore il governo francese ha attaccato duramente l’Italia per non aver garantito un punto di approdo ai 234 migranti che si trovano nella nave di Sos Méditeranée.

Il comportamento del governo di Giorgia Meloni è «inaccettabile» ha detto il ministro dell’Interno Gerald Darmanin mentre annunciava che il porto di Tolone era disponibile a far attraccare la Ocean Viking, che inizialmente sarebbe dovuta dirigersi verso Marsiglia. Ma la situazione a bordo era diventata insostenibile. Nella mattinata di ieri c’è stato uno sbarco d’emergenza: quattro persone sono state soccorse in mare dalle autorità francesi che hanno risposto a un’emergenza sanitaria in corso nella nave.

La dura risposta

Il passo indietro della Francia, e quindi il cedimento ad accogliere la Ocean Viking, ha però un costo politico. Il ministro Darmanin ha detto ieri che Parigi ha sospeso l’accordo di accoglienza di 3.500 migranti attualmente presenti in Italia e che sarebbero dovuti essere ricollocati in Francia. Darmanin ha anche invitato «tutti gli altri partecipanti» al meccanismo di ricollocamento europeo dei migranti, «in particolare la Germania», a sospendere l’accoglienza dei profughi che sono presenti in Italia. La vicenda avrà anche delle «conseguenze estremamente forti sui rapporti bilaterali ma anche sui rapporti con l’Europa», ha aggiunto.

Da Roma il ministro Piantedosi ha risposto all’attacco francese. «La reazione che la Francia sta avendo di fronte alla richiesta di dare accoglienza a 234 migranti, quando l’Italia ne ha accolti 90mila solo quest’anno, è totalmente incomprensibile di fronte ai continui richiami alla solidarietà dovuta a queste persone», ha detto Piantedosi. «Quello che non capiamo è in ragione di cosa l’Italia dovrebbe accettare di buon grado qualcosa che gli altri non sono disposti ad accettare», ha aggiunto. Gli fa eco il ministro degli Esteri Antonio Tajani che dalla sua visita di stato nei Paesi Bassi ha definito come «sproporzionata» la reazione della controparte francese.

La portavoce della Commissione Ue Anitta Hipper ha provato a calmare gli animi. «La Commissione è qui per aiutare e non per incolpare o puntare il dito contro uno tasto membro o un altro e non commentiamo le parole del ministro Darmanin», ha detto in un briefing con i giornalisti a Bruxelles, ricordando che la Commissione ha proposto un patto sull’immigrazione due anni fa.

Lampedusa

Intanto nell’hotspot di Lampedusa la situazione è sempre più complicata. Nelle ultime 48 ore sono arrivati nell’isola più di 650 migranti, di cui 103 arrivati nella mattinata di ieri. L’hotspot ha una capienza massima di 350 persone, attualmente ce ne sono oltre 1.300.

La situazione è al collasso e da ieri sono partiti i primi spostamenti di migranti verso Porto Empedocle. Negli anni la società civile ha denunciato lo stato di abbandono della struttura di Lampedusa, e il trattamento, in alcuni casi disumano, che ricevevano i migranti in attesa di essere ricollocati altrove.

Lampedusa è uno dei luoghi più delicati per il dossier immigrazione, attorno al quale i governi fanno propaganda. Meloni, per ora, non intende cedere e continua il suo braccio di ferro così come la Francia.

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