- Mezza o completa, qualsiasi rivoluzione nella Rai deve essere accompagnata da un sommovimento delle volontà politiche e degli interessi economici che dall’esterno la rendono impossibile a priori.
- L’ultimo Consiglio ha tirato fuori a mezzo di una Società di consulenza un “Piano Industriale”, omissivo e ornamentale, con cui ha ammazzato il tempo del triennio di mandato (nomine a parte).
- L’eterno ritorno dell’inane si confronta oggi con una sfida più difficile del solito, perché la Tv tradizionale, è sotto l’attacco dei giganti tecnologici, dei social, delle piattaforme online.
La Rai può apparire ai giovani, specie a quelli che maggiormente divorano notizie e racconti fra social e piattaforme, una sorta di Colosseo, teatro di azioni dal sapore antico, e privo tuttavia, del fascino delle pietre venerande. Qualcosa che a quei freschi occhi appare seducente quanto un comunicato del governo o le poesie di un ragioniere. È dunque immaginabile quanto poco gliene importi del prossimo rinnovo del Consiglio d’amministrazione di quel rudere. Ma hanno torto i giovani, e qui



