A Nottingham, città nel cuore dell’Inghilterra, sta succedendo qualcosa di speciale. No, non è tornato Robin Hood, ma il Forest. L’unica squadra europea ad aver vinto più Champions League che campionati, due a uno, tutti successi arrivati a fine anni Settanta con l’iconico Brian Clough in panchina, una specie di José Mourinho prima di Mourinho, nella gallerie delle frasi memorabili del calcio inglese con almeno tre uscite.

La prima: «Con la squadra ne parliamo per 20 minuti e poi decidiamo che io avevo ragione». La seconda: «Non direi di essere il miglior allenatore al mondo, ma sono sicuramente nella top one». La terza: «Roma non fu costruita in un giorno, ma io non ero lì».

Di un tipo così si sente la mancanza per una vita. Per cinquant’anni il Nottingham non è più tornato lassù né ai giorni di Clough. Fino a questa sua stagione da sogno. È terzo in Premier League, una posizione difesa domenica scorsa battendo il ricchissimo Manchester City di Pep Guardiola. In mezzo ai soliti squali, ora punta a rubare un posto per la Champions, una competizione internazionale molto cambiata in mezzo secolo, ma affascinante quanto lo era ai tempi della sua ultima comparsata.

A dirigere l’orchestra di questo capolavoro sono l’oscuro presidente Evangelos Marinakis e l’esperto allenatore Nuno Espirito Santo. Un connubio di potenza economica e astuzia calcistica che ha tutti i presupposti per rimettere Nottingham sulla mappa del football.

Il proprietario

Quando lo rileva nel 2017, il Nottingham Forest diventa il secondo club del portafoglio di Marinakis. Il primo non poteva che essere quello del suo cuore, l’Olympiakos, che dal 2010 ha guidato alla conquista di dieci campionati greci e della Conference League. La sua passione per il pallone è chiara (l’anno scorso è diventato proprietario anche del Rio Ave, in Portogallo) e i soldi per coltivarla non gli mancano.

Secondo Forbes, il magnate è tra i mille uomini più ricchi del mondo con un patrimonio di quasi quattro miliardi di dollari, costruito attraverso la compagnia navale ereditata dal padre e azioni nel settore media, come quelle nella società Alter Ego Media che possiede il canale televisivo Mega TV, uno dei più popolari in Grecia.

A Marinakis piace anche la politica e ha contribuito a fondare un'alleanza elettorale indipendente nel suo comune di origine, il Pireo, così ha vinto le ultime tre elezioni comunali consecutive. Lui è stato eletto primo membro del Consiglio comunale con voti record nel 2014 e nel 2019. Tuttavia, del potente uomo d’affari sono noti anche i diversi scandali.

Nel 2011 è stato denunciato da Djibril Cissé, all’epoca attaccante del Panathinaikos, per calunnie, insulti e minacce. Poi è finito al centro di un caso di calcioscommesse e di un’inchiesta su un traffico internazionale di eroina. In nessuna di queste vicende ha subìto conseguenze legali, ma le turbolenze gli sono rimaste addosso.

L’ultima: a settembre scorso. Dopo Nottingham Forest-Fulham ha sputato davanti agli arbitri nel tunnel d’uscita, prendendosi un divieto di entrare negli stadi per cinque partite. 

L’allenatore

Se il posto di Marinakis al City Ground è un trono costruito a sua misura e lucidato in occasione di ogni match casalingo, quello di Nuno Espirito Santo è in panchina. L’impresa del Forest passa sicuramente dalla disponibilità economica e dalla programmazione dettata dal suo proprietario, ma anche dalle capacità del tecnico portoghese.

Espirito Santo ha rivoluzionato la squadra in campo costruendo una difesa solida, la terza migliore della Premier League, capace di organizzarsi rapidamente e leggere in anticipo le situazioni di gioco, e un attacco basato su verticalità e rapide transizioni che può contare sulla seconda giovinezza del 33enne Wood. È stata l’unica squadra in grado di battere il Liverpool in campionato.

Questa stagione assume i tratti della rivincita per l’allenatore che aveva già dimostrato le sue capacità al Wolverhampton tra il 2017 e il 2021. I Wolves hanno raggiunto i migliori piazzamenti di sempre in Premier (anche con un record assoluto di punti) e un quarto di finale in Europa League grazie a lui.

Traguardi mai più ottenuti, almeno per adesso. Il grande salto al Tottenham però era finito con l’esonero nel giro di tre mesi, dopodiché Espirito Santo ha cambiato aria volando in Arabia. Ora è tornato nel campionato dei più grandi con una missione: rilanciare una squadra che è stata una meravigliosa meteora.

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