Ufficialmente si chiama “ B.1.1.7" ed è una “linea” del coronavirus caratterizzata da due mutazioni che le permettono un ingresso più facile nelle cellule, ma il suo studio è solo all’inizio
- La variante è stata individuata per la prima volta alla fine di settembre nel Regno Unito, ma potrebbe già essere diffusa in tutta Europa.
- Le sue mutazioni la rendono fino al 70 per cento più efficace nell’infettare le cellule dell’ospite, ma non sembra causare una malattia più grave.
- Ora bisognerà capire se e in quale modo la variante è in grado di sfuggire alla risposta immunitaria generata dal vaccino, ma ci sono ragioni per essere ottimisti.
Prima di tutto evitiamo di chiamarla “variante inglese”, per non ripetere l’abiezione del “virus cinese”. Chissà dove è spuntato questo nuovo ramoscello delle migliaia già presenti del virus Sars-Cov-2, il nome ufficiale del nuovo coronavirus. Il primo esemplare è stato raccolto nel Kent il 20 settembre, il secondo il giorno dopo in una zona imprecisata della Greater London. La scoperta Quel che si può dire al momento è che questo nuovo “lignaggio virale” che sta causando molta preoccupazione è



