Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è intervenuto alla Camera sulle manganellate delle forze dell’ordine contro il corteo di studenti pro Palestina a Pisa avvenuti lo scorso 23 febbraio.

«La visione delle immagini degli scontri di Pisa, circolate sui media, ha turbato anche me. Come ho già avuto occasione di dire, siamo aperti a ogni analisi e autocritica allorquando, anche una sola manifestazione o un solo momento di una singola manifestazione, tra le migliaia che si svolgono ogni anno, impone un approfondimento». Così ha esordito il ministro nella sua informativa alla Camera, dopo che nel fine settimana aveva ricevuto anche le critiche da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha definito le manganellate contro gli studenti «un fallimento».

La difesa delle forze dell’ordine

«Consentitemi di sottolineare il diritto degli appartenenti alle forze di polizia di non subire processi sommari. Sono lavoratori che meritano il massimo rispetto. La gestione dell'ordine pubblico è un impegno quotidiano, delicato e non privo di rischi, svolto con la massima dedizione dalle donne e dagli uomini in divisa», ha detto il ministro nella sua informativa alla Camera. «Respingo fermamente – ha aggiunto tra gli applausi della maggioranza di governo – ogni tentativo di coinvolgere, nelle polemiche politiche, il lavoro delle Forze di polizia, presidio delle Istituzioni democratiche a cui è rimesso il compito, fondamentale e imprescindibile, di garantire a tutti, in modo imparziale, l'esercizio del diritto di riunione e di manifestazione del pensiero, in piena sicurezza per i manifestanti stessi, gli operatori di polizia, i cittadini e i luoghi interessati».

Anche la premier Meloni ieri aveva chiesto che le istituzioni difendessero le forze dell’ordine, come accaduto per i fatti di Torino dove ieri un gruppo di anarchici e autonomi hanno danneggiato una volante della polizia nel tentativo di liberare un cittadino straniero che stava per essere estradato. Gli agenti hanno ricevuto la solidarietà da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e della premier. «Non si può parlare delle forze dell’ordine solo quando qualcosa non funziona», ha detto Meloni chiedendo un maggiore rispetto delle istituzioni per il corpo dello stato. 

Piantedosi ha ricordato di aver avuto un incontro con i sindacati a cui ha confermato che la strategia del governo sull’ordine pubblico non è cambiata. «Va fermamente respinta – ha detto davanti ai deputati – ogni suggestione che vi sia un disegno del governo per reprimere il dissenso politico e che questo disegno sia eseguito dalle forze di polizia nel corso dei servizi di ordine pubblico. Non vi è, e mai vi potrà essere, alcuna direttiva ministeriale in tal senso e, neanche, indicazioni volte a cambiare le regole operative di gestione dell'ordine pubblico».

La colpa ai manifestanti

«In merito alla manifestazione di Pisa va preliminarmente evidenziato che, in totale violazione di legge, non era stato presentato alcun preavviso alla Questura, ma che la stessa manifestazione, sia dal Collettivo universitario autonomo di area antagonista che dal movimento politico “Cambiare Rotta Pisa”, era stata pubblicizzata sul web come una giornata di sciopero per la Palestina, con concentramento dei partecipanti in Piazza Dante e verosimile prosieguo con un corteo nel centro cittadino», ha detto il ministro. «I manifestanti hanno posto in essere ripetuti tentativi di sfondamento, respinti dal personale di polizia, anche grazie al successivo intervento di due squadre di rinforzo del Reparto Mobile», ha aggiunto.

Piantedosi ha poi riportato alcuni dati riguardo agli scontri avvenuti durante le manifestazioni nel 2023 che hanno causato 120 feriti tra le forze dell’ordine e 64 tra i manifestanti. Il ministro non ha però specificato a che tipo di cortei o manifestazioni ha fatto riferimento.

Secondo il ministro esiste «un clima di crescente aggressività nei confronti delle Forze dell'ordine, sia allo scopo di essere attrattiva che di provocare reazioni da parte di chi gestisce l'ordine pubblico, al fine di aumentare il livello di contrapposizione fra la “piazza” e le Istituzioni».

Le opposizioni

L’informativa è poi virata verso un attacco alle opposizioni accuse di strumentalizzare gli scontri di Pisa contro gli studenti. Dopo gli scontri di Pisa Fratelli d’Italia ha pubblicato un comunicato accusando la sinistra di “fomentare” le tensioni. Un discorso simile è stato ripreso anche dal ministro dell’Interno: «Abbiamo di fronte un periodo caratterizzato da crisi internazionali, problematiche socioeconomiche e impegni elettorali che potrà vedere l'accentuarsi dei livelli di conflittualità. Per questo, auspico che vi sia da parte di tutte le forze politiche una comune volontà di abbassare i toni, senza mai rinunciare alla dialettica democratica».

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