La procura regionale della Corte dei conti del Lazio ha sollecitato accertamenti su un fascicolo aperto sul consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, il regno dell’attuale ministra del lavoro, Marina Elvira Calderone, ora presieduto dal marito, Rosario De Luca.

L’istruttoria è partita da un esposto arrivato alla procura contabile, il magistrato Massimo Perin ha delegato il nucleo di polizia economica-finanziaria della guardia di finanza che, nelle prossime settimane, acquisirà documenti e atti per verificare il contenuto delle segnalazioni.

L’esposto si incrocia con le rimostranze di alcuni lavoratori che verrebbero utilizzati sia nelle attività dell’ordine che in quelle della fondazione e di una srl collegata. In discussione c’è anche la gestione dei rimborsi spese, i pranzi e una situazione generale dove tutto girerebbe attorno al congiunto della ministra. La reggenza Calderone nasce quasi due decenni fa, un trono che sembra inespugnabile.

Il regno di Calderone

L’attuale ministra è consulente del lavoro dal 1994 ed è stata fino allo scorso ottobre, quando è stata nominata responsabile del lavoro del governo Meloni, presidente del consiglio nazionale dell’ordine, un incarico durato quasi due decenni. Gli incroci con le attività del marito, Rosario De Luca, erano già noti e prevedibili all’atto dell’insediamento e sono continuati anche successivamente visto che De Luca, mollata la poltrona di consigliere dell’Inps, ha sostituito la moglie alla guida del consiglio.

Le nomine

Ma è con la presidenza del consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, e poi con la nomina al vertice del Cup, il comitato unitario professioni, che Calderone è riuscita a costruire, in 18 anni di regno, una fitta rete di relazioni.

Rapporti con politica e manager grazie al festival della categoria che hanno portato a risultati importanti per il settore, ma anche incarichi da governi di diverso colore che hanno scelti marito e moglie nei cda delle aziende di stato. Sotto il governo di Matteo Renzi, quando il ministro dell’Interno era Angelino Alfano, Calderone è stata nominata nel consiglio di amministrazione di Leonardo, ruolo che ha mantenuto fino al 2020.

Poi è arriva la nomina di De Luca all’Inps, incarico che ha scatenato la reazione dell’ordine dei commercialisti che, per bocca del suo presidente, Gian Piero Gogliettino, aveva parlato di possibile compromissione dell’imparzialità dell’istituto previdenziale. Allarmi riamasti senza esito, ma le nomine non sono finite.

All’Inail, invece, è arrivata un’altra professionista vicina a Calderone, si tratta di Francesca Maione che siede nel consiglio di amministrazione dell’istituto nazionale di assicurazione infortuni su lavoro ed è direttrice generale del consiglio nazionale dei consulenti. È stata nominata, come indipendente, dal primo governo Conte. Torniamo al consiglio dei consulenti del lavoro. 

L’indagine contabile

Ora l’indagine contabile prova a fare luce sulla gestione partendo da un esposto, presentato nel 2020, e che oggi ha subito un’accelerazione, dove vengono evidenziate presunte anomalie negli investimenti e nell’utilizzo delle risorse del consiglio nazionale dell’ordine.

Altre segnalazioni, anticipate dal Fatto Quotidiano, parlano di una presunta gestione privata del consiglio, ente pubblico, così come di un possibile spreco di soldi, l’ente si finanzia con le quote versate dagli scritti. Altre denunce evidenziano, invece, lamentele dei dipendenti a fronte di una rete amicale che sarebbe riverita e premiata.

Dipendenti che verrebbero adoperati nelle attività dell’ente, ma anche della fondazione studi e di una srl, guidate sempre da De Luca, per avere mano libera sul destino dei lavoratori. Istituti che sono sotto il controllo del ministero, guidato da Marina Calderone, insomma in un incrocio di ruoli che evidenzia interessi e incarichi in conflitto.

Ministra che ha visitato l’ente qualche giorno fa precedendo un comunicato congiunto dei lavorati di srl e fondazione che hanno voluto evidenziare «la valorizzazione delle competenze professionali di ciascun dipendente e un sistema di welfare premiale che rende piacevole il clima aziendale», si legge nel comunicato diffuso per smentire polemiche e attriti.

«Il punto vero è che dopo due decenni crei un impero, l’ente finanzia le fondazioni che si servono di consulenze di influenti e importanti personalità, fondazione e srl che hanno meno controlli anche di spesa», racconta un consulente del lavoro, da tempo in rotta con i vertici.

Le risposte di De Luca

«Non sono affatto preoccupato per l’indagine contabile, anzi auspico un intervento che faccia chiarezza sulle tante inesattezze lette in questi giorni», dice De Luca a Domani.

Sulla creazione di una srl oltre alla fondazione spiega:«Abbiamo separato le attività istituzionali da quelle commerciali, soggette a separata contabilità, ai fini di una migliore compliance normativa. A proposito di dipendenti complessivamente in 20 anni di attività ci sono stati solo tre licenziamenti, di cui due conciliati», risponde.

Abbiamo chiesto di consultare le spese e i rendiconti di srl e fondazione e anche di eventuali carte di credito del consiglio, ma non abbiamo avuto risposta a questa richiesta. De Luca, però, precisa che i pranzi con la moglie ministra sono pagati con fondi personali e che «non c’è stato nessuno spreco, ma una corretta gestione dei fondi, così come certificato dagli organi di controllo». Ora le verifiche saranno fatte dalla magistratura contabile.

© Riproduzione riservata