Nonostante l’embargo sulle armi alla Libia, la francese Nexa ha venduto strumenti di sorveglianza ad Haftar. Contratti firmati nel 2020 per 3,3 milioni di euro. I magistrati francesi li hanno trovati, ma il governo Macron ha ostacolato l’indagine. Il ministro Le Maire:«Visto che c’è un’indagine in corso non possiamo commentare. Lasciamo che la magistratura faccia il suo lavoro e porti le risposte attese»
Dal febbraio del 2011 l'Onu ha vietato la vendita di armi e apparecchiature militari alla Libia. Eppure, alla fine del 2020 il gruppo francese Nexa ha firmato contratti, del valore di 3,3 milioni di euro, per vendere al governo guidato dal maresciallo Khalifa Haftar strumenti per l’intercettazione dei telefoni cellulari. È una delle notizie scoperte grazie all'inchiesta giornalistica Predator Files, basata su documenti confidenziali ottenuti da Mediapart e Der Spiegel, condotta da Domani insiem



