esclusivo: l’inchiesta internazionale “Predator Files”

Così il virus spia della Francia di Macron ha aiutato i dittatori a sorvegliare i cittadini

in alto Stephane Salies (fondatore di Nexa), in basso a sinistra Olivier Bohbot (presidente di Nexa), in basso a destra Tal Dilian (fondatore di Intellexa).\\u00A0 (Simon Toupet / Mediapart)
in alto Stephane Salies (fondatore di Nexa), in basso a sinistra Olivier Bohbot (presidente di Nexa), in basso a destra Tal Dilian (fondatore di Intellexa).  (Simon Toupet / Mediapart)

Un’indagine congiunta di Domani insieme ai suoi partner internazionali rivela che lo spyware Predator, frutto dell’alleanza tra l’azienda francesce Nexa e il gruppo israeliano Intellexa, è stato venduto ad almeno tre Paesi: Egitto, Vietnam e Madagascar. Trattative  anche con l’Arabia Saudita. Nexa ha ottenuto contratti da ministeri e dai servizi segreti francesi. E l'aiuto dell'ex collaboratore di Macron, Benalla. Prodotti venduti anche al regime del militare libico Haftar, appoggiato pure dai russi

Il 22 luglio 2021 Ayman Nour, dissidente egiziano basato in Turchia, riceve un messaggio su WhatsApp. A scrivergli è la dottoressa Rania Shhab, che gli invia un link. Dall’anteprima sembra un articolo di stampa. S’intitola: “La Turchia invita i canali dell’opposizione egiziana a smettere di criticare l’Egitto”. Nour non conosce Rania Shhab, ma vuole leggere quell’articolo: è il classico pezzo che può interessargli. Nato nel 1964, fondatore del partito liberale El Ghad, Nour ha infatti una lun

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