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Qatar 2022 è la prova che Infantino non deve guidare il calcio mondiale

  • Infantino è un uomo solo al comando, privo di carisma e portatore di una leadership che distrugge le risorse organizzative al solo scopo di incrementare il potere personale. Eppure il calcio mondiale non riesce a trovare un’alternativa.
  • Il numero uno della Fifa ha difeso la scelta di giocare in Qatar e le politiche dell’emirato, anche a costo di tenere conferenze stampa imbarazzanti e di compromettere i rapporti con gli sponsor.
  • Non è ancora chiaro se, a Mondiale concluso, ritornerà in patria dove viene criticato anche nel cantone d’origine e la magistratura sta conducendo un’inchiesta sui suoi incontri segreti con l’ex procuratore generale Lauber.

Appuntamento a Kigali il prossimo 16 marzo per portare a casa il terzo mandato. Gianni Infantino, presidente della Fifa, chiude l’edizione dei Mondiali di calcio più polemica di sempre e si prepara a coronare l’impresa con una rielezione assicurata. Non sono state proposte candidature alternative, dunque la sua conferma al termine dell’appuntamento nella capitale ruandese è cosa fatta a meno di eventi che in questo momento non sono prevedibili. Si tratterebbe anche dell’ultimo mandato, dato

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