Il sindaco sostenuto dalla destra rifiuta l’accoglienza. Il vescovo, invece, è con gli ultimi, che Meloni ignora. Viaggio nella città giuliana. Tra le mura abbandonate della struttura che accoglie centinaia di richiedenti asilo
Sono vivi. Respirano tra l’immondizia. Sono vivi, con i piedi rosicchiati dai ratti nascosti tra le tende. Sono del Bangladesh, del Pakistan, alcuni dell’Afghanistan. Sono più di duecento, ma meno di trecento. Sono i figli del Silos, l’immensa struttura abbandonata accanto alla stazione di Trieste, da anni riparo di migranti in attesa di una risposta per rimanere in Italia. Il silos ormai da anni è abitato dai disperati della rotta balcanica che arrivano via terra, nonostante qui il trattato di



