Dopo le vacanze estive gli studenti rientrano oggi in classe e lo fanno in sei diverse regioni italiane tra cui: Abruzzo, Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto e nella provincia di Trento. A seguire sarà il turno delle altre regioni italiane.

«Auguro buon rientro e buon lavoro alle studentesse e agli studenti, ai docenti, ai dirigenti e a tutto il personale scolastico e dell’amministrazione, centrale e territoriale – ha detto il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi – A tutta la scuola italiana va il mio ringraziamento per il grande impegno profuso in questi due anni difficili, che sarà alla base di questo nuovo anno scolastico e di quel ritorno a una normalità per cui abbiamo lavorato e che consentirà, finalmente, di tornare a guardarci in viso, di sederci più vicini, di riprendere attività e abitudini che avevamo dovuto mettere da parte».

Si tratta di un rientro a scuola non esente da critiche e polemiche, soprattutto per la mancanza del personale scolastico e dei docenti. Molte scuole, infatti, sono iniziate con orari ridotti e a mezzo servizio. Solo nel Lazio mancano circa seimila docenti che sono in attesa di essere chiamati dalle graduatorie nazionali. Marcello Pacifico, presidente dell’Associazione nazionale insegnanti e formatori ha detto: «Non ci sono gli insegnanti di sostegno: uno su due manca; 91mila sono precari su posti in deroga; non ci sono 20mila docenti che hanno partecipato all’ultimo concorso straordinario e sono stati esclusi dalle graduatorie finali per l’assenza di posti autorizzati; non ci saranno i 40mila dell’organico Covid che ha fatto funzionare le attività negli ultimi due anni».

Misure anti Covid

Quest’anno sono 7.576.240 gli alunni che andranno a occupare le circa 366.310 classi presenti nelle scuole del territorio nazionale. Dovranno rispettare un nuovo protocollo Covid che non prevede, almeno per il momento, l’obbligo di indossare la mascherina. «Questo non vuol dire che non possa essere usata, il mancato obbligo non comporta che passi il messaggio che la mascherina sia inutile. La mascherina si utilizza quando necessario», ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza. Non è prevista la Dad, ovvero l’insegnamento a distanza, per gli studenti che dovessero essere positivi al Covid e rimarranno a casa fino al tampone molecolare o antigenico negativo.

È consentita la permanenza a scuola a bambini e studenti con sintomi respiratori di lieve entità e in buone condizioni generali che non presentano febbre. «Gli studenti possono frequentare in presenza indossando mascherine chirurgiche/Ffp2 fino a risoluzione dei sintomi ed avendo cura dell’igiene delle mani e dell’osservanza dell’etichetta respiratoria», si legge sul sito del ministero dell’Istruzione.

«Se durante la permanenza a scuola, il personale scolastico o il bambino/alunno presenti sintomi indicativi di infezione da SARS-CoV-2 viene ospitato nella stanza dedicata o area di isolamento, appositamente predisposta e, nel caso dei minori, devono essere avvisati i genitori», continua il vademecum delle misure anti contagio.

© Riproduzione riservata