A giugno 2022, con il governo Draghi in bilico, in Sitaf, azienda partecipata dall’Anas, entra nel consiglio di amministrazione Francesco Rizzo: è il legale di Francesca Verdini, compagna del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini.

La Lega faceva parte dell’esecutivo dell’ex banchiere. Dietro la nomina di Rizzo molti avevano visto lo zampino di Salvini. Indiscrezione smentita dai protagonisti. L’ascesa di Rizzo è continuata, un’altra nomina è arrivata anche con il segretario della Lega ministro delle Infrastrutture, che controlla Anas. E ora Domani scopre che negli atti dell’indagine sul Sistema dei Verdini gli indagati intercettati parlavano della parabola inarrestabile di Rizzo, alludendo a un ruolo di «Francesca e Matteo».

Tommaso Verdini e il padre Denis, cognato e suocero del ministro Salvini, secondo la pubblica accusa hanno costruito, tramite una società di consulenza, una camera di compensazione tra gli imprenditori, che volevano fare incetta di appalti in Anas, e i dirigenti della spa pubblica. Gli imprenditori pagavano consulenze per avvicinare la dirigenza, la quale avrebbe ottenuto promozioni.

Le quote di Rizzo

Un ruolo centrale nel sistema è stato svolto dalla società di consulenza Inver. Proprio l’avvocato Rizzo è stato socio fino a maggio 2022 con il 20 per cento, acquistato per 800 euro da Francesca Verdini. Appena vendute le quote di Inver, l’avvocato Rizzo è stato nominato nel consiglio di amministrazione della società pubblica-privata Sitaf, che gestisce il traforo del Frejus.

Un’azienda di proprietà degli imprenditori Gavio e di Anas, quest’ultima al centro del Sistema Verdini. La nomina di Rizzo in Sitaf è finita in un’interrogazione del Pd per conoscere il motivo della della nomina. Ora qualcosa in più si può capire leggendo gli atti dell’indagine sui Verdini.

Parla la cricca

Fabio Pileri, socio della Inver, nell’agosto 2022 mostra il suo disappunto per la presenza di Rizzo in Sitaf. Parla così della nomina del legale di Francesca Verdini: «Lui ha parlato con la Francesca, ha parlato con Matteo... e ti dico pure che qualcuno della Lega ha chiamato quella persona in Ferrovie (...) quando lui ha avuto l'ok gli ha portato il curriculum a quella persona di Ferrovie(...) ed è stato nominato».

Pileri rivela ulteriori dettagli sul salto di Rizzo: «C'è stata Francesca che è andata a un matrimonio con Rizzo, la fidanzata, dove c'era questo personaggio, quando è passato lei s'è alzata, Rizzo l’ha ringraziato e l’ha ringraziato anche Francesca, Francesca ha avuto solo due giorni di incazzatura, perché era stata contattata da un giornalista e ha avuto paura di qualche reazione, ma l'operazione è stata fatta».

Pileri, poi, nell’ottobre 2022, discute con un sodale e riferisce di una conversazione avuta proprio con Tommaso Verdini. «Lui (Tommaso Verdini, ndr) me risponde: “io te lo dico sinceramente”, dice “Francesca, che a me me accusa che faccio certe cose, con Rizzo ha fatto la stessa cosa”».

In quei giorni è in corso la formazione delle squadre nei ministeri e Pileri spiega, sempre riportando parole che gli avrebbe detto Tommaso Verdini, che Rizzo è tra i papabili. «Dice (Tommaso Verdini, ndr) “mia sorella” ... “come se comporta con lui non lo posso sape', né Matteo. Ho visto Matteo, non gliene frega un cazzo...non sa neanche dov'è Sitaf».

Pileri chiarisce un altro passaggio della conversazione con Tommaso Verdini: «...però, se poi lui utilizza Francesca, ce lo ritrovamo a fa (Rizzo, ndr) il consigliere di amministrazione de Ferrovie dello Stato...perché Francesca lo vuole ripagà, è chiaro che Francesca domani a me non mi deve rompere più i coglioni quando mi accusa che io faccio queste cose».

In pratica, stando alle parole di Pileri, Tommaso Verdini si sarebbe scontrato diverse volte con la sorella, che però non potrebbe più accusarlo di alcunché visto che «con Rizzo ha fatto la stessa cosa».

La nuova nomina

Intanto per Rizzo è arrivato un nuovo incarico mentre al ministero c’è il fidanzato di Francesca Verdini: nel giugno di quest’anno è diventato consigliere d’amministrazione di una spa (10 mila euro il compenso), concessionaria del ministero delle Infrastrutture per la costruzione e gestione dell’Autostrada A33 Asti-Cuneo. È peraltro partecipata da Anas. Una società che è come casa per i Verdini.

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