Una scena in stile Suburra costa caro ad Albino Ruberti, potente capo di gabinetto del sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Ruberti e il suo sistema di relazioni e potere crollano dopo la pubblicazione di un video da parte del Foglio, nel quale uno dei pezzi grossi del Campidoglio parla in mezzo alla strada senza sapere di essere ripreso attingendo a piene mani dal frasario criminale.

«Ti ammazzo», «ti devi inginocchiare», «ti sparo», urla a un suo commensale con cui era a cena. Il fedelissimo di Gualtieri e prima ancora di Nicola Zingaretti, conosciuto come Rocky per il carattere fumantino e i modi burberi, è un insostituibile tessitore di rapporti e reti di potere nel Pd romano. Ruberti, figlio di Antonio ex ministro ed ex rettore della Sapienza, ha iniziato la sua carriera con le aziende comunali, prima di diventare braccio operativo in regione di Zingaretti e poi Gualtieri in Campidoglio.

Burbero e arrogante in privato, ma anche in pubblico. Già beccato a violare le regole di contenimento del Covid-19 per una cena in terrazzo, ma nominato in comune come uomo del fare. Quello che risolve i problemi.

Le immagini in stile Suburra, ora, lo costringono al passo indietro che comunica al primo cittadino con una lettera. Al momento il sindaco Roberto Gualtieri prende atto con le deleghe che passano al vice, ma non si esclude un riavvicinamento.

Torniamo al video. Quella scena, a guardarla bene, appare la scomposta reazione a una richiesta proveniente dai commensali, e che sembrerebbe la causa della furibonda e violenta risposta. Una richiesta che resta ignota, non viene riferita nel video e che nessuno (sono tutti esponenti politici i protagonisti della vicenda) ha voluto ieri rivelare. Un tentativo maldestro di ridimensionare l’accaduto, oppure è vero che Ruberti ha perso il controllo solo per un diverbio su un derby tra Roma e Lazio?

Gli interessati, Ruberti in testa, parlano di una lite per questioni calcistiche.

La furia di Albino

Andiamo con ordine. La scena risale a qualche mese fa e avviene a Frosinone. Ruberti è vicino a una macchina parcheggiata, è appena uscito da un ristorante, e viene ripreso dall’alto (un condomino curioso?) mentre strepita contro un astante. Poco distante ci sono la compagna Sara Battisti, consigliera regionale del Pd, e Francesco De Angelis, ex assessore regionale e candidato alla Camera dei deputati per i democratici, che dopo la pubblicazione del video si è ritirato.

Ruberti è una furia, sono vani i tentativi di sedare la sua furia. Con chi ce l’ha? Con l’imprenditore Vladimiro De Angelis.

Al fratello di quest’ultimo, Francesco, fuori dal locale, dice infatti: «A me me compri? A me me compri? Mo te dico che mi ha detto tuo fratello al tavolo: “Me te compro, me te compro”, sto pezzo di merda», dice Ruberti. In pratica Vladimiro De Angelis avrebbe detto a Ruberti che lo avrebbe comprato. «Si deve inginocchiare se no lo scrivo a tutti che mi ha detto...se no lo dico a tutti quello che mi ha detto, si deve inginocchiare, quella merda. Lo ammazzo», dice Ruberti. E, per la terza volta, ribadisce il concetto: «Dovete chiedermi scusa perché sennò io stasera scrivo quello che mi avete chiesto a tavola, subito lo scrivo. Non si deve permettere di dire “io ti compro”, sta merda di Vladimiro».

Alla compagna che prova a calmarlo, Ruberti dice: «Questa volta Frosinone non la tollero più, se stai con sta gente non stai con me». Ma De Angelis non è l’unico destinatario della furiosa reazione, si parla anche di Adriano.

Si tratta probabilmente di Adriano Lampazzi, sindaco di Giuliano di Roma, e molto vicino ai De Angelis che politicamente sono legati al vicepresidente della regione, Daniele Leodori.

«Dillo a tuo fratello e Adriano, dillo a tuo fratello “mo te compro”, ora ti faccio vedere che ti faccio», dice il braccio destro di Gualtieri.

In realtà Ruberti non farà niente e la vicenda si chiude fino alla pubblicazione del video.

Ieri, nella lettera di dimissioni mandata a Gualtieri dopo che il Pd nazionale lo aveva scaricato, ha però spiegato che nessun commensale aveva fatto alcun tentativo di corromperlo: «Ho reagito con durezza alla frase “mi ti compro”, pur non costituendo in sé una concreta proposta corruttiva».

Chi sono i De Angelis

Francesco De Angelis non è solo ex assessore della regione Lazio, ma è membro della direzionale nazionale del Pd e attualmente presidente del consorzio industriale del Lazio.

De Angelis è stato nominato presidente del consorzio lo scorso settembre con un decreto firmato dal presidente Zingaretti, su proposta del vicepresidente e assessore regionale alla Programmazione economica Daniele Leodori, già presidente del Consiglio regionale. Le opposizioni chiedono le immediate dimissioni di De Angelis, ma al momento resta al suo posto, dalla regione non valutano questa ipotesi.

Il fratello si chiama Vladimiro De Angelis e di mestiere fa l’assicuratore, gestisce diverse agenzie. È amministratore unico della Sicura assicurazioni Sora srl che offre servizi anche all’azienda sanitaria di Frosinone dopo l’aggiudicazione di un bando.

Le repliche

Ma cosa dicono i protagonisti della vicenda? «Ho assistito alla lite solo all’inizio dentro il ristorante nata per futili motivi e poi alla fine quando sono uscito per dire a tutti di darsi una calmata. Non ho assistito a nessuna richiesta da parte di nessuno e pertanto per quanto mi riguarda non c’era e non avevo nulla da denunciare. Non vedo nessun motivo per dimettermi da presidente del consorzio e ho ritirato la mia candidatura per evitare strumentalizzazioni durante la campagna elettorale», dice Francesco De Angelis. Ma lei non ha chiesto a suo fratello la natura della richiesta? «Sì, ho parlato con mio fratello dopo aver visto il video e lui mi ha assicurato che non ci sono state richieste di nessun tipo. Il litigio c’è stato con Adriano Lampazzi per futili motivi e lui è intervenuto successivamente per sedare gli animi», risponde il presidente del consorzio.

Lampazzi è irraggiungibile mentre Sara Battisti spiega che si è trattato di una questione di calcio che ha scatenato il putiferio. Ma allora perché Ruberti fa riferimento a qualcosa di indicibile che potrebbe rivelare? Battisti, come gli altri, risponde solo tramite messaggi. Mentre replica alle nostre domande è in compagnia di Ruberti.

La versione è la stessa che fornisce il capo di gabinetto del sindaco. «Io ho assistito personalmente a quanto è accaduto, la lite verbale è iniziata a seguito di un commento su una partita. A seguire si sono scaldati gli animi e le persone presenti, compresa la sottoscritta, hanno cercato di ricondurre alla ragionevolezza. Purtroppo non ci siamo riusciti e mentre alcuni, compreso Vladimiro, cercavano di spiegare che si stava portando avanti una discussione accesa senza senso, invece di riuscire a tranquillizzare la situazione è ancor più degenerata nei toni portando alcune delle persone presenti a dire una serie di cose l’uno rivolte all’altro che non hanno alcuna attinenza con quanto leggo in queste ore», dice Battisti.

Sta pensando di dimettersi? «Ovviamente per la mia storia personale e politica se ci fosse stato dell’altro sarebbe stato già ampiamente denunciato», risponde Battisti che in regione presiede la commissione Affari costituzionali e lotta alla criminalità.

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