- Un fazzoletto di terra fra Omegna, Meina, Borgomanero, Lesa ed Arona. Fra valli e montagne riaffiorano misteri trent’anni dopo i massacri di Palermo in un luogo apparentemente tranquillo, molto lontano dal sangue che al tempo di spargeva sulle strade siciliane.
- La testimonianza di Fabio Tranchina, lo sbrigafaccende di Giuseppe Graviano : «Sono stato ad Omegna perché si pensava che lì vivesse il collaboratore Giovanni Drago, il luogo mi fu segnalato da Salvatore Baiardo che mi indicò il balcone della sua abitazione».
- Il generale Delfino aveva una villa a Meina, a pochi chilometri da Borgomanero, il paese dove fu “casualmente” preso Balduccio Di Maggio.
Stavano tutti là, fra due laghi. Latitanti, pentiti, sicari, generali. E tutti allo stesso tempo, nei mesi successivi alle stragi di Palermo. Valli, montagne e misteri riaffiorano trent'anni dopo in un luogo lontano dal sangue che si spargeva sulle strade siciliane, un angolo d’Italia apparentemente tranquillo, forse anche troppo per ciò che stiamo apprendendo dopo la cattura di Matteo Messina Denaro. Dettagli trascurati o ignorati. Perché fra il lago d’Orta e la sponda piemontese del lago Magg



