L’entusiasmo per la kermesse scema a vista d’occhio, per quanto mi riguarda, ma concediamo il beneficio del dubbio a questa seconda serata, che ci regala ancora il brivido dell’ignoto con 14 canzoni inedite. Va detto che potrebbero spacciarmi per inedite anche quelle di ieri, considerando che non me ne ricordo una.

Mi ricordo in compenso dello sbrocco di Blanco e quindi a questo punto mi chiedo: cosa ci possiamo aspettare da stasera? Come ci terranno svegli? Se nessuno appicca almeno un fuoco mi riterrò delusa.


PAOLA E CHIARA – Il truccatore ha chiesto a Paola & Chiara quanto glitter volevano e loro hanno detto tutto, daccelo tutto. E così, in due Dolce&Gabbana uguali che non fanno prigionieri, arrivano sul palco come una visione argentata e ci regalano la fantasia millennial che aspettavamo. È tutto perfetto: la coreografia minimal, i ballerini boni con la maglietta di mesh, la canzone che ci trascineremo fino all’estate. Per un momento mi sembra di stare al Festivalbar, che per quelle come me è molto più desiderabile che stare a Sanremo. Amo tutto. 10


ANGELO DURO – Amadeus con serietà morbosa annuncia che sta per arrivare un comico, ma non è un comico qualunque. È un comico che fa arrabbiare, che non le manda a dire. Quindi se non siete pronti è meglio cambiare canale, non dite che non vi ho avvertito. Capito Diaco? Vai a letto. E chi cazzo c’è, Lenny Bruce? Pensiamo noi da casa. No. È Angelo Duro. Uno che appena inizia a parlare mi fa dire una cosa irripetibile, che non pensavo avrei mai potuto neanche pensare: mi manca Pintus. Per i successivi 10 minuti che come in un film di Christopher Nolan durano quattro giorni (o tre canzoni di Ultimo) il signor Duro dice cose non divertenti e, secondo lui, molto sgradevoli e provocatorie per poi andarsene facendo il dito medio alla platea come un fratello Gallagher dei poveri. Tipo i bambini che dicono cacca cacca cacca. Voto 2, come le palle che mi ha fatto strisciare in terra.


LEVANTE – A me dell’armocromia non frega niente però i capelli di Levante sono la prova che la Rossella Migliaccio dopotutto non parla a vanvera. Mi fanno male gli occhi, e pure le orecchie non stanno benissimo. Dal collo in giù però tutto bene. 5


TANANAI – ha preso lezioni di canto nell’ultimo anno, ma mi piaceva più coatto. Comunque 6 e mezzo per l’impegno.


ROSA CHEMICAL – Anche detto molto rumore per nulla. Nel 1994, quattro anni prima che Rosa Chemical nascesse, RuPaul (la drag queen più famosa del mondo) e Elton John cantavano Don’t go breaking my heart sul palco dell’Ariston, mo’ arriva questo con le unghie lunghe e la stessa giacca di Sethu, e ci attacchiamo alle tende. Si calmi chi può. 6, per la gradevole e inoffensiva cover di Tu vuò fa’ l’americano.

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LDA – Potreste pensare che LDA sia il nome del corriere che vi porta i pacchi e invece è un altro giovane uomo che non conosco, figlio di Gigi D’Alessio. Io non ho niente contro i nepo-babies, ho molti amici nepo-babies, però questo nepo-baby in particolare potevano almeno fargli finire il liceo prima di mandarlo a Sanremo. Canzone di un cartone Disney che non vorrei vedere. 5


FRANCESCA FAGNANI - Io dalla Fagnani mi farei calpestare, e il mio editoriale sulla Fagnani finisce qui. Qualcuno le ha già proposto la stand-up? Percepisco un ulteriore talento. Monologo serio ma non dolente, praticamente un miracolo. 10


FEDEZ – Il signor Ferragni si esibisce dalla nave da crociera parcheggiata lì fuori e forse pensa di essere su acque internazionali perché decide di cogliere l’occasione per cantare una canzone inedita e dire delle cose scomode come tutte le volte che la Rai gli permette di esibirsi su un qualsiasi palco.

Cose scomode che non ho colto finché alla fine Fedez non ha dichiarato di assumersi la responsabilità per le suddette cose scomode. Aspetto le stories di domani per la spiega, che tanto arriva inesorabile. 5, impossibile dare voti più alti dopo il regno Costa Crociere di Orietta Berti.


SHARI – Su giovane donna che non conosco che porta il nome di Shari non posso esprimermi perché mentre mangiavo le chiacchiere ho inalato lo zucchero a velo e ho passato tutta la durata della canzone a tossire. 6, per l’esperienza di premorte e l’ottimo animalier.


MADAME – Venticinquesima concorrente di bianco vestita, conferma i miei sospetti: qualcuno ha fondato una setta e sta facendo proseliti dietro al palco dell’Ariston. Mi piace pensare che a capo ci sia Anna Oxa. Bla bla bla battuta sul vaccino bla bla bla. Canzone che almeno mi fa battere il piedino a terra. 7


BLACK EYED PEAS – Cioè io pago le tasse e il canone senza fiatare, e voi mi portate i Black Eyed Peas a Sanremo? Senza Fergie? Questo è un sopruso che nessuno si merita. Datemi 10 ospitate dei Pooh piuttosto. Voto 1, solo perché a un certo punto ho avuto una suoneria polifonica di Where is the love.

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BRUNO - Chiamato sul palco a fare da interprete improvvisato con i Black Eyed Peas, padrone del palco come pochi. Aspetto il monologo. 10


COLAPESCE E DIMARTINO – Qualcuno mi aiuti, sono abbastanza sicura che nella canzone di Colapesce Dimartino ci sia un giro degli Abba. 7, mi piacciono gli Abba

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LAZZA – Giovane Uomo Che Non Conosco Con Capelli di Giovanna D’Arco 2, anche detto Lazza, canta la prima canzone che forse domani mi ricorderò e che sicuramente stanno già mandando a palla nei bar di Porta Venezia. 7


GIORGIA – Giorgia fa la stessa dieta di Al Bano? È sempre uguale, e me ne compiaccio. Speravo che il pezzo ci spettinasse un po’ di più ma non mi lamento. Fra l’altro la canzone si chiama Parole dette male e ironicamente lei è l’unica in gara che scandisce. 8, per la dizione e l’insindacabile figaggine


Renga e Nek – stasera incarnano due tipi di uomini che per ragioni diverse avrei paura ad incontrare in una strada buia. Delusa perché alla fine non hanno limonato. 4


Il MEDLEY – Molto bene questo medley di Gianni Morandi, Al Bano e Pier Paolo Pasolini. È inutile che proviamo a fare i fighetti con Achille Lauro vestito da Venere di Milo o vattelapesca, alla fine queste sono le cose che fanno del festival di Sanremo un grande momento. Siamo tutti Simona Ventura, che in prima fila all’Ariston canta a squarciagola ogni singola canzone, ricordandoci anche che ci vorrebbe più Simona Ventura nella tv italiana.

Ma soprattutto, cosa mangiano questi tre? Cantano mezz’ora svegliando tutte le signore e tutti i cani del Nord Italia e per festeggiare Al Bano, ad anni 80, si butta in terra e fa una decina di piegamenti. Questo è anche il momento della serata in cui vi ricordo che Gianni Morandi è l’uomo migliore d’Italia, e forse del mondo. 10

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ARTICOLO 31 – Ma manca un po’ di Meridione in questa edizione del festival o sbaglio? Nino D’Angelo dove sei? Finora non ha cantato nessuno a sud di Monza. Comunque sono sensibile agli uomini che si commuovono, quindi solo amore per questa reunion degli Articolo 31. Voto 31.


SETHU – Giovane uomo che non conosco di nome Sethu fa un omaggio tricologico a Giovanna D’Arco, mentre a noi cretine di trent’anni non sfuggirà l’omaggio musicale ai Dari. Wale, quanto wale? Wale 5.


I MODA – L’unico uomo che può mettere il cappello che indossa il bassista dei Modà senza farmi incazzare è Neffa, e con ogni evidenza i Modà non sono Neffa. Che mi rincresce, perché a me Neffa piace molto. Sono forse un gruppo di agenti immobiliari? Dai tagli di capelli mi verrebbe da dire di sì, eppure eccoli qui, riuniti a cantare dopo anni e non a vendere case, senza che nessuno ne sentisse davvero il bisogno. Buon per loro, però, non si meritano il mio livore. 5, perché non sono Neffa.


IL PICCOLO ATTORE – Piccolo attore di una fiction che mia nonna guarderà sbatte le palpebre a un ritmo intermittente. Qualcuno che conosce il codice morse mi faccia sapere se sta chiedendo aiuto e ha bisogno di essere portato a casa. Voto 1.96.96, numero del telefono azzurro.


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WILL – Iniziamo subito con un giovane uomo di cui ignoravo l’esistenza che canta in corsivo. In quanto cugino buono di Blanco, Will arriva vestito da operatore sanitario e non prende a calci niente, a parte le nostre orecchie. 6, per la buona educazione.

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