La procura di Pisa ha notificato un avviso di garanzia per 13 dei manifestanti coinvolti negli scontri del 23 febbraio di quest’anno, in cui degli studenti avevano organizzato una manifestazione spontanea contro la guerra a Gaza, ed erano stati caricati dagli agenti.

Secondo quanto emerso dalle indagini, cinque manifestanti avrebbero promosso una manifestazione «senza dare preavviso all’autorità di pubblica sicurezza», senza fornire «indicazioni sulle modalità di svolgimento» e rifiutando le disposizioni di «sicurezza impartite dai responsabili del servizio di ordine pubblico».

I cinque, insieme agli altri otto, sono anche indagati per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, per essersi opposti agli agenti di polizia «spingendoli e colpendoli nel tentativo di forzare il dispositivo di sicurezza, nonché per aver pronunciato «nei loro confronti frasi offensive e sputando addosso agli stessi». 

A fine ottobre la procura di Pisa aveva notificato che c’erano otto poliziotti indagati per gli scontri con accuse di cooperazione colposa, eccesso colposo nell'uso legittimo delle armi e lesioni personali.

Che cosa era successo 

Il 23 febbraio 2024 un gruppo di studenti di Pisa, tra loro anche dieci minorenni, avevano organizzato una manifestazione in solidarietà con la Palestina, senza comunicare alle forze dell’ordine quale percorso avrebbero intrapreso. La manifestazione era cominciata pacificamente ma a un certo punto i ragazzi si erano trovati imbottigliati nel budello di via San Frediano, con la polizia che li caricava per impedirgli di procedere oltre. I video che testimoniano la violenza delle cariche hanno cominciato a circolare subito sui social e sui giornali, si erano esposti tutti i partiti di maggioranza, il sindaco della città e persino il presidente Mattarella: «I manganelli sui ragazzi esprimono un fallimento». Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi aveva dato una spiegazione in merito alla vicenda: i ragazzi non avevano avvisato le autorità locali e c’era il timore che arrivassero alla sinagoga della città, per questo motivo una tale allerta. 

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