L'aviazione ucraina ha dichiarato oggi che nove aerei da guerra russi sono stati distrutti in Crimea. È successo a causa delle esplosioni che hanno colpito la base aerea russa di Saki. Il centro ha un importante ruolo strategico, dal momento che è da qui che molto spesso partono gli aerei russi impiegati nei bombardamenti in Ucraina. Se si accertasse che le esplosioni sono riconducibili all’esercito ucraino, si tratterebbe di una fortissima escalation nel conflitto. Da quando la Crimea è passata in mano ai russi, nel 2014, non c’era mai stato un attacco di questa portata. 

La Crimea ha un enorme significato strategico e simbolico per entrambe le parti. La richiesta del Cremlino che l'Ucraina riconosca la Crimea come parte della Russia è una delle condizioni chiave per porre fine ai combattimenti. Al contrario, l'Ucraina ha dichiarato di voler cacciare i russi dalla penisola e da tutti gli altri territori occupati. Lo ga ribadito lo stesso Zelensky in un discorso nella notte: «Questa guerra russa contro l'Ucraina e contro tutta l'Europa libera è iniziata con la Crimea e deve finire con la Crimea. Con la sua liberazione». 

L’attacco

Secondo molti analisti, tecnicamente l’attacco potrebbe essere stato compiuto con missili sparati da navi militari ucraine, anche se è molto complicato. Ma è ancora meno credibile la versione data dalle istituzioni russe. Hanno sostenuto che si sia trattato di un incidente, forse innescato da una sigaretta gettata da un soldato.

Le esplosioni martedì hanno riguardato più punti e sono state registrate da diversi cittadini e turisti che si stavano godendo la giornata al mare. Una persona è morta e 14 sono rimaste ferite. Il leader regionale della Crimea, Sergei Aksyonov, ha detto che circa 250 residenti sono stati trasferiti in alloggi temporanei dopo che decine di condomini sono stati danneggiati.

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