I tre porti ucraini di Odessa, Chornomorsk e Pivdenny, al centro dell’accordo di Istanbul firmato lo scorso venerdì, sarebbero pronti a tornare in funzione. A riferirlo è una nota della marina ucraina. La notizia arriva nel giorno in cui a Istanbul viene inaugurato il centro per il coordinamento delle operazioni per consentire il passaggio sicuro delle navi ucraine nel mar Nero. 

È un segnale positivo dopo le dichiarazioni di questa mattina del viceministro degli Esteri russo, Andrej Rudenko, che avevano invece destato preoccupazioni per l’esito dell’accordo. Il vice ministro ucraino aveva infatti dichiarato che l'accordo mediato dalla Turchia per sbloccare le esportazioni di grano ucraino sul mar Nero potrebbe venir meno «se gli ostacoli alle esportazioni agricole della Russia non saranno prontamente rimossi». Sembra però che si vada verso una ripresa del commercio del grano ucraino. 

Durante la cerimonia di inaugurazione dell’hub turco, il ministro della Difesa di Ankara, Hulusi Akar, ha dichiarato che la preparazione per la partenza della prima nave carica di grano dall’Ucraina è in corso: secondo rumors il governo di Ankara avrebbe confermato addirittura per oggi la partenza.

I bombardamenti

Ihor Terekhov, sindaco della città di Kharkiv ha annunciato che la città ha subìto bombardamenti nella zona industriale alle 4.25 di notte. «I soccorritori sono già sul posto e stanno scavando tra i detriti. Non ci sarebbero vittime, ma finora si tratta solo di informazioni preliminari. Vorrei che fosse così» ha detto il sindaco

Anche lo stato maggiore delle forze armate ucraine ha diffuso un aggiornamento sulla situazione questa mattina, affermando che la Russia ha effettuato attacchi contro una serie di aree, tra cui Kharkiv, Chuguyiv, Shevelivka e Krasnopillya. 

La controffensiva 

Kherson, la città sotto controllo russo, l’esercito ucraino ha colpito il ponte Antonivskyi con lanciarazzi multipli Himars che arrivano dagli Stati Uniti. Kirill Stremousov, vice capo dell’amministrazione nominata dai russi per la regione di Kherson, ha confermato che le truppe ucraine hanno colpito il ponte, ritenuto strategico. Il ponte, stando alle parole dell’amministratore, è ancora in piedi, ma è inutilizzabile dai mezzi russi.

La struttura di 1,4 chilometri era già stata colpita varie volte nei giorni scorsi dall’esercito ucraino, tanto che già prima dell’attacco di ieri sera era chiuso ai camion ed ai mezzi pesanti, ma rimaneva percorribile dalle macchine.

Il ponte rappresenta un’infrastruttura cruciale in quanto permette l’attraversamento del fiume Dnipro nella regione di Kherson. L’unica alternativa è una diga presso la centrale idroelettrica di Kakhovka, anch’essa colpita dal fuoco ucraino la scorsa settimana ma rimasta aperta al traffico. Eliminare i punti di attraversamento renderebbe difficile per l’esercito russo continuare a rifornire le sue forze nella regione.

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