Della vicenda di Damiano Cassanelli – rappresentante dell’Ites Jacopo Barozzi di Modena sospeso per la sola “colpa” di aver rilasciato un’intervista al giornale della sua città, la Gazzetta di Modena, sui problemi della sua scuola – alla fine si è interessato anche il ministero guidato da Giuseppe Valditara.

«Il dipartimento dell’Istruzione del ministero ha assunto informazioni dall’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia Romagna a proposito della sanzione che è stata prevista per il giovane. Alla luce delle verifiche fatte la sanzione della sospensione di dodici giorni risulta essere stata comminata allo studente a larga maggioranza dal Consiglio d’istituto, organo rappresentativo di tutte le componenti scolastiche», si legge nella nota del ministero.

Tuttavia, dopo aver accertato i fatti, il ministro dell’Istruzione – che, nelle scorse settimane, aveva mostrato solidarietà nei confronti del preside del liceo Tasso di Roma dalla linea dura contro le occupazioni – non è entrato nel merito di quanto accaduto. Non una parola sul provvedimento disciplinare contro lo studente maggiorenne, non un appello alla dirigente del Barozzi, Lorella Marchesini, o all’organo collegiale della scuola per compiere un passo indietro, non una presa di posizione netta.

«Qualora lo studente – si legge ancora nella nota – si ritenesse leso nei suoi diritti potrà appellarsi all’organo di garanzia istituito presso l’Ufficio scolastico regionale, che provvederà a valutare la conformità della sanzione al regolamento d’istituto e la correttezza della procedura». Stop. È quanto basta per non addentrarsi in polemiche spinose e che pure hanno a che fare con la libertà di espressione.

«Quella del ministro? Non è una risposta»

«Ci aspettavamo qualcosa di più dal ministro Valditara», dice al Domani l’avvocato dello studente modenese, Stefano Cavazzuti che, nei giorni scorsi, aveva auspicato un intervento ministeriale ad hoc e l’invio al Barozzi, da parte del dicastero di viale Trastevere, di appositi ispettori. «Quella di Valditara – continua il legale – è una “non risposta”». «A ogni modo – conclude Cavazzuti – la notifica di questo provvedimento disciplinare, che tra l’altro mette a rischio l’ammissione alla maturità dello studente, non ci è ancora arrivata; non appena l’avremo valuteremo come meglio agire e procedere». E chissà se per quel giorno l’ufficio scolastico regionale per l’Emilia Romagna, a cui proprio il ministro dell’Istruzione ha fatto riferimento nella sua nota, avrà un direttore generale, il cui posto è attualmente vacante.

«Punizione ingiusta»

Oltre alla Flc Cgil Modena, che ha chiesto il ritiro immediato della sanzione, su questa storia è intervenuto anche il mondo politico. All’interrogazione parlamentare della deputata di Alleanza Verdi e Sinistra, Elisabetta Piccolotti, se ne è aggiunta un’altra. Quella, più in particolare, della portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera, Stefania Ascari, che ha dichiarato di trovarsi «in disaccordo con la decisione del consiglio di istituto dell’Ites Barozzi» perché trattasi di «punizione ingiusta». «Tutte le volte che sono stata invitata nelle scuole ho sempre premesso che sarei andata volentieri non tanto per parlare da dietro una cattedra quanto per ascoltare e confrontarmi con gli studenti e le studentesse, le cui opinioni non trovano giusto spazio nel dibattito pubblico e sono in larga misura ignorate dalla politica. Credo che compito della scuola sia coltivare e spronare lo spirito critico dei ragazzi e delle ragazze, favorire la libertà di pensiero e di espressione, invitare al dialogo costruttivo, essere un luogo di crescita personale e umana», ha detto la pentastellata.

Anche il Pd interroga il ministro Valditara. «Crediamo che la vicenda meriti un chiarimento perché tocca direttamente un tema centrale come quello della libertà di parola e di espressione, riconosciuto e tutelato dallo stesso statuto delle studentesse e degli studenti», scrivono nel loro atto i parlamentari modenesi dem Stefano Vaccari e Maria Cecilia Guerra, insieme alla responsabile Scuola nazionale del Pd, Irene Manzi, alla vicepresidente della Camera Anna Ascani e ai colleghi parlamentari Ilenia Malavasi, Andrea Gnassi e Ouidad Bakkali. «Chiediamo al ministro – si legge nell'interrogazione – quali accertamenti intenda assumere al fine di fare chiarezza sulla vicenda che coinvolge l'istituto e, in particolare, lo studente Damiano Cassanelli, e se intende favorire, attraverso il competente ufficio scolastico, il recupero di un clima di dialogo e confronto all'interno dell'Ites Barozzi, al fine di superare le tensioni e le dannose contrapposizioni verificatesi nei mesi passati».

© Riproduzione riservata