Giovanni Toti, presidente della regione Liguria, è finito agli arresti domiciliari. La misura, disposta dalla giudice, Paola Foggiani, ha scatenato l’ira di alcuni politici di centrodestra che lamentano, anche senza aver letto le carte, l’insussistenza delle esigenze cautelari.

In realtà proprio la giudice motiva la scelta di arrestare Toti perché potrebbe reiterare il reato in particolare commettere «in occasione delle prossime elezioni, analoghe condotte corruttive, mettendo la propria funzione al servizio di interessi privati in cambio di utilità per sé o per altri».

Quello di Toti sarebbe un meccanismo corruttivo sistematico messo in moto a ogni elezione, da quelle locali, come le amministrative di Genova, fino a quelle nazionali nelle quali ha trionfato il centrodestra. Toti, stando alle intercettazioni, è un presidente di regione in cerca disperata di voti e finanziamenti, che si muove piegando la sua funzione pubblica agli interessi di privati e imprenditori amici.

In alcune occasioni è proprio lui esplicitamente a chiedere finanziamenti promettendo al privato «comportamenti o provvedimenti a lui favorevoli o addirittura ricordandondogli “di aver fatto la sua parte” e quindi di aspettarsi conseguentemente una “mano” in vista delle elezioni». Alcune intercettazioni chiarirebbero questa condotta.

Il 17 settembre 2021 al telefono ci sono Toti e l’imprenditore Spinelli, anche lui arrestato nell’indagine, e parlano del rinnovo di una concessione. Il presidente della regione dice: «Il 29 va la tua roba... ricordati che io sto aspettando anche una mano...eh?». Spinelli risponde: «Ma anche l’Enel?», a questo punto Toti chiede di vedersi. 

Il 15 febbraio è proprio Toti a cercare Spinelli per comunicargli di aver appena sbloccato in regione una pratica di suo interesse e contestualmente gli chiedeva denaro in vista delle imminenti elezioni. «Guarda che abbiamo risolto il problema a tuo figlio sul piano casa di Celle… Ora facciamo la pratica, si può costruire… L'abbiamo risolto stamattina,  quando mi inviti in barca? Che ti… che ti… ora… Così parliamo un po' che ora ci sono le elezioni, c’abbiamo bisogno di una mano», dice Toti. 

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