È arrivato il contrattacco di Twitter per difendersi dalle operazioni ostili di Elon Musk. La società ha adottato una cosiddetta poison pill con l’obiettivo di rallentare o bloccare l’offerta da 43 miliardi da parte del fondatore di Tesla. 

  • Il piano dell’azienda prevede la possibilità per gli azionisti di comprare azioni a un prezzo scontato, diluendo l’interesse alla proprietà di un nuovo soggetto ostile, in questo caso Musk. L’obiettivo è di diminuire le possibilità che un ente acquisisca il totale controllo, con l’accumulo di azioni sul mercato, senza riconoscere agli azionisti un premio e senza concedere il tempo necessario per una valutazione completa al consiglio di amministrazione.
  • Questa “pillola avvelenata” scatta quando un individuo o un gruppo comprano più del 15 per cento delle azioni di Twitter. Un piano che rimarrà in vigore fino al 14 aprile del prossimo anno e che concede più tempo per negoziare un possibile accordo. Oggi il miliardario possiede il 9 per cento delle azioni.
  • L’offerta ostile di Musk è stata di 54,20 dollari per azione, stimando l’azienda circa 43 miliardi di dollari. Il suo obiettivo dichiarato, se la manovra andasse in porto, è di ritirare Twitter dalla borsa. Il valore dell’azienda, nel giorno dell’offerta, era stimato a 31 miliardi di dollari.

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