La nuova variante di Covid-19, Omicron, è stata individuata anche in Italia: il «paziente zero» è un manager vaccinato, tornato da un viaggio di lavoro in Mozambico e che si è spostato in tre regioni italiane. Vari casi sono stati identificati anche in Australia, Germania, Repubblica Ceca e Belgio.

In molti paesi, tra cui Gran Bretagna e Israele, saranno introdotte nuove restrizioni. Intanto volano i contagi in Sudafrica, dove è stata isolata la variante, anche se il ministero della Salute non ha rivelato quanti dei nuovi casi siano legati a Omicron.

L’italiano contagiato

Sono iniziati i test sui 133 passeggeri che erano sul volo proveniente dal Sudafrica e che è atterrato a Fiumicino l’11 novembre. È il mezzo su cui viaggiava il manager risultato positivo alla variante Omicron. La regione Lazio, una volta avuta la lista dei passeggeri, ha disposto i tamponi, che saranno sequenziati all’Istituto Spallanzani di Roma.

Il paziente casertano contagiato dalla variante è un dipendente dell’Eni che è sbarcato all’aeroporto di Fiumicino dopo essere passato per il Mozambico e il Sudafrica. Al momento della partenza non aveva sintomi ed era negativo al Covid. Dopo l’arrivo nello scalo romano è tornato a Caserta per passare qualche giorno con la famiglia e il 15 novembre è partito in aereo alla volta di Milano.

Il 16 novembre è andato in ospedale per una visita programmata ed è stato sottoposto a tampone. Lo stesso giorno è ripartito per Fiumicino, dove avrebbe dovuto imbarcarsi per tornare in Mozambico, ma durante il viaggio è stato informato della positività.

In Lombardia l’uomo «non ha avuto contatti con altre persone, né in ambito lavorativo né in ambito extra-lavorativo», ha assicurato l’assessore regionale al Welfare, Letizia Moratti. Domenica, intervistato da radio Rai, il «paziente zero» ha detto che nel suo caso «il vaccino ha funzionato in maniera egregia» e di avere al momento solo «sintomi blandi».

Omicron nel mondo

Domenica le autorità sanitarie olandesi hanno reso noto che 13 passeggeri arrivati ad Amsterdam dal Sudafrica sono risultati positivi alla variante Omicron. In tutto sono stati testati più di 600 passeggeri di due voli diversi sui quali erano scattati i controlli. Tre casi della nuova variante sono stati rilevati in Germania e due in Danimarca.

Un caso sospetto si è registrato anche in Austria: è un viaggiatore che è tornato dal Sudafrica la settimana scorsa. «Dal momento che circola dai nostri vicini, è probabile che sia già in circolo anche da noi», ha detto il ministro della Salute francese, Olivier Véran. La nuova variante è stata diagnosticata anche fuori dall’Europa; ieri l’Australia ha confermato due contagi su passeggeri provenienti dal Sudafrica.

Le nuove misure

In Inghilterra il premier Boris Johnson ha annunciato il ritorno dell’obbligo di mascherina nei negozi e sui trasporti pubblici a partire da martedì, insieme all’obbligo di autoisolamento per chiunque arrivi sull’isola. Il segretario alla Salute, Sajid Javid, ha detto di sperare che la nuova stretta possa essere revocata entro qualche settimana.

Da domenica sera, Israele ha invece chiuso completamente le sue frontiere per prevenire l’arrivo di persone contagiate dalla variante, dopo aver annunciato l’interruzione dei voli dall’estero.

Il Giappone ha aggiunto altri tre paesi alla lista degli stati africani per cui è scattato l’obbligo di quarantena: sono il Mozambico, il Malawi e lo Zambia, che si vanno a sommare a Botswana, Eswatini, Lesotho, Namibia e Zimbabwe, oltre allo stesso Sudafrica. I viaggiatori che provengono da questi paesi saranno sottoposti a dieci giorni di quarantena in strutture predisposte dalle autorità sanitarie, durante i quali saranno eseguiti tre tamponi.

Cosa sappiamo finora

La variante B.1.1.529 è stata isolata per la prima volta in Sudafrica il 23 novembre e tre giorni dopo è stata ribattezzata «Omicron» dall’Oms, che ha avvertito come dai test preliminari presenti «un rischio accresciuto di reinfezione». La variante si è diffusa con un significativo aumento dei contagi nella provincia sudafricana del Gauteng, ma il primo campione sarebbe quello raccolto l’11 novembre nel Botswana.

La variante presenta 32 mutazioni nella proteina spike con un profilo genetico sfavorevole, più del doppio di quelle della variante Delta: il sistema immunitario potrebbe quindi non riconoscere la proteina modificata da Omicron, «bucando» l’azione protettiva degli anticorpi sollecitati dal vaccino. Non è ancora chiaro se si tratti di un ceppo più facilmente trasmissibile (come sembrano indicare i primi dati) né se abbia maggiore capacità di provocare una malattia grave.

 

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