INCHIESTA SOSTENUTA DAI LETTORI - LA VIOLENZA NELLA CHIESA ITALIANA

«Partì da una mano sul sedere  per apprezzarne la forma»

Illustrazione di Francesco Caprio dallo speciale DopoDomani sugli abusi
Illustrazione di Francesco Caprio dallo speciale DopoDomani sugli abusi
  • Roberta (nome di fantasia), 54 anni, ha fatto parte della Comunità Loyola, in Slovenia, dal 1990 al 2000. Dalla sua testimonianza emerge la sistematicità con cui il noto sacerdote gesuita, vicino a papa Francesco e oggi al centro di una polemica durissima, circuiva le giovani suore.
  • Attraverso il plagio e l'abuso spirituale otteneva favori sessuali, nell'indifferenza dei suoi superiori. Roberta conferma, come le due consorelle già intervistate da Domani, a quali umiliazioni venissero esposte le donne che riuscivano a respingerlo.
  • Dopo essere scappata dalla comunità, sono andata con mia madre dal responsabile per le congregazioni religiose della mia città per raccontare quel che succedeva nella Comunità Loyola. Con la scusa che non era di pertinenza della sua diocesi, non volle nemmeno ascoltarci.

Sostieni l’inchiesta di Domani sugli abusi nella Chiesa cattolica italiana. A gennaio uscirà un numero speciale tutto dedicato al tema. «In una mostra pubblica di Marko Rupnik a Maribor, in Slovenia, era esposto anche un quadro che ritraeva una donna poco vestita, in atteggiamento che sembrava sensuale. Questa cosa mi causò un certo sconcerto: si sapeva perfino chi di noi gli aveva fatto da modella, come se fosse una cosa normale». Roberta (nome di fantasia), 54 anni, ha fatto parte della C

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