È iniziato al Senato il vertice “Italia-Africa: un ponte per una crescita comune”. Sono presenti le delegazioni di oltre 41 paesi africani (con decine di capi di stato e di governo) i più importanti leader dell’Unione europea (Ursula von der Leyen, Charles Michel e Roberta Metsola), e i vertici dell’Unione africana.

L’evento è stato organizzato dalla premier Giorgia Meloni per presentare il Piano Mattei, pilastro della politica estera italiana in Africa, la cui governance è stata approvata nelle scorse settimane. La conferenza era prevista per lo scorso autunno ma era stata rinviata. Per la prima volta la conferenza Italia-Africa vede coinvolta l’intero governo, mentre le volte precedenti si teneva solo a livello ministeriale.


Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha aperto i lavori con un saluto ai delegati prima di lasciare la parola alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. «In quest’aula oggi si realizza l’incontro di culture e pensieri, di Istituzioni ed esperienze, di visioni e speranze, certi che dal reciproco rispetto e dall'amicizia possano svilupparsi coerenti e solidi rapporti». ha detto La Russa. «Siamo accomunati dalla volontà di comprendere: capire in profondità i bisogni e le attese dei nostri popoli e capirci tra noi superando ogni superficiale approssimazione. Capire e capirci, perché non ci sia più indifferenza per le sorti dell’altro».


I progetti pilota del Piano Mattei in Africa

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha aperto i lavori annunciando investimenti dal valore di 5.5 miliardi di euro che permetteranno la creazione di progetti “pilota” in diversi paesi africani. Si partirà con la creazione di un grande centro di formazione professionale sull’energia rinnovabile in Marocco, altri progetti legati all’istruzione in Tunisia, altri per migliorare l’accessibilità alla sanità in Costa d'Avorio. Progetti agricoli in Algeria, Mozambico ed Egitto dove a duecento chilometri di Alessandria sorgerà una struttura di produzione e raccolta di mais, girasole e sementi diverse. In Tunisia, ancora, ci saranno progetti per potenziare le stazioni di depurazione delle acque non convenzionali per irrigare un’ area di 8.000 ettari e creare un centro di formazione dedicato al settore agroalimentare. Altre partnership partiranno in Congo ed Etiopia.

L’obiettivo dell’Italia è quello di «garantire il diritto a non dover essere costretti a emigrare e a recidere le proprie radici in cerca di una vita migliore, che è sempre più difficile da raggiungere in Europa». E ancora: «Questo lo vogliamo fare combattendo una guerra contro gli scafisti e allo stesso tempo offrendo alternative in Africa, con la formazione, il lavoro e percorsi di migrazione legale». Per raggiungere l’obiettivo ci vogliono soldi e investimenti. Meloni ha annunciato la creazione, entro un anno da oggi, di «un nuovo strumento finanziario assieme a Cassa depositi e prestiti per agevolare gli investimenti del settore privato nei progetti del Piano Mattei».


Tajani: «L’Africa è una priorità della politica estera italiana»

L’intervento del ministro degli Esteri, Antonio Tajani: «L'Africa rappresenta una priorità della politica estera italiana e della nostra diplomazia economica che chiamo della crescita perché serve a noi e a voi. Come ha detto il presidente Meloni vogliamo portare il continente africano da protagonista al centro della nostra agenda internazionale».

«Le sfide globali sono tante e sempre più complesse. Viviamo in un contesto di tre guerre, nel quale anche la situazione nel Mar Rosso ha ricadute strategiche e economiche sui Paesi africani come su di noi. Per questo, il vertice ha una forte valenza strategica. Da pochi giorni l'Italia ha assunto la presidenza del G7. Un G7 che vuole essere fattore di stabilità e di partenariato con l'Africa».


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Von der Leyen: «Migliorare accessi legali in Ue»

«Siamo pronti a offrire maggiori opportunità per venire in Europa legalmente, in modo che le persone possano spostarsi, apprendere e riportare a casa le loro nuove competenze. E cooperiamo al rimpatrio dei migranti irregolari. La mobilità deve essere gestita dalla legge, non dai trafficanti», ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, intervenendo al summit Italia-Africa a Roma. «Quanto più saremo bravi in ​​materia di migrazione legale – aggiunge – tanto più saremo convincenti nel prevenire la migrazione irregolare. Dobbiamo reprimere i trafficanti che commerciano in vite umane. I trafficanti mettono in pericolo centinaia di migliaia di vite. Ammassano i giovani nel retro dei camion attraverso il deserto. Abusano di giovani donne lungo il percorso. E li caricano tutti su barche che semplicemente non sono fatte per l'alto mare».


Metsola: «Auspico cambio di mentalità»

A prendere parola è stata anche la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola: «Auspico un vero e proprio cambiamento di mentalità e per questo vorrei rendere omaggio al lavoro dell’Unione africana sotto la presidenza di Azali Assoumani, che spesso ci ricorda che Africa ed Europa hanno un vantaggio comparativo che, se non coltiviamo, sparirà a favore di altri protagonisti. Gli investimenti però possono prosperare solo in un clima di pace, sicurezza, stabilità, rispetto dei diritti e buona governance. Il mondo sta cambiando e noi dobbiamo cambiare con esso».

«Io sono di Malta – ha aggiunto Metsola – La mia generazione è la prima ad essere cresciuta libera dal colonialismo, e sappiamo quanto è difficile rompere col passato". Pensando all’Africa, Metsola suggerisce: «Possiamo crescere insieme in maniera sostenibile e non a vantaggio l’uno dell'altro», bensì «abbiamo bisogno gli uni degli altri in modo vincente per tutti», in questo, «l'Europa può giocare un ruolo, costruendo fiducia».


Gli interventi di Salvini e Giorgetti

«Il governo è convinto che gli investimenti in infrastrutture continuino a rappresentare uno straordinario strumento di crescita economica, di sviluppo dei territori, di creazione di lavoro», ha detto il ministro dei Trasporti e vicepremier Matteo Salvini.

Per il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, l’Italia «sta dedicando una speciale attenzione all'Africa e come ministro delle Finanze vi assicuro che questa attenzione è già una realtà» su diversi aspetti come «infrastrutture, reti energetiche, trasporti e connettività digitale».


Il presidente dell’Unione africana: «Avremmo auspicato essere consultati»

«Avremmo preferito essere consultati, comunque l’Africa è pronta a discutere i contorni e le modalità di attuazione del Piano Mattei». Lo ha detto il presidente della Commissione dell’Unione Africana Moussa Faki. «Desidero insistere sulla necessità di passare dalle parole ai fatti», ha aggiunto Faki. «L’Africa non vuole tendere la mano, noi non siamo mendicanti, la nostra ambizione è più alta. Noi peroriamo un cambiamento di paradigma per un nuovo modello di partenariato che possa aprire la strada verso un mondo più giusto, se vogliamo costruire pace e prosperità attraverso l'amicizia, e non attraverso barriere securitarie che sono barriere di ostilità – ha aggiunto – questa è l’unica via per una partnership reciprocamente rispettata e vantaggiosa e il nostro auspicio è che l'Italia sia sempre più coinvolta insieme a noi in questa ottica».

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