I magistrati della procura meneghina hanno rimodulato i capi di imputazione nei confronti della ministra e degli altri imputati, accusati di falso in bilancio, dopo la richiesta del tribunale. Udienza rinviata al prossimo 10 giugno
Capi di imputazione più ampi e più precisi. I magistrati della procura di Milano, Marina Gravina e Luigi Luzi, hanno riscritto, su richiesta del tribunale, le contestazioni che gravano sulla ministra del Turismo Daniela Santanchè e sugli altri imputati del processo Visibilia.
Il provvedimento di quindici pagine non cambia però la sostanza: Santanchè e gli ex amministratori del gruppo da lei fondato sono accusati di falso in bilancio. E che si tratti di semplici «precisazioni» e non di «modifiche sostanziali» lo hanno sostenuto, nel corso dell’udienza di oggi, martedì 13 maggio, gli stessi pm.
Adesso, nel nuovo provvedimento vengono indicati i vari ruoli, rispetto ai bilanci approvati, degli imputati: segnalata dunque la posizione della ministra, che risultava presidente dal 2017 fino al 2021, ma pure «soggetto economico di riferimento del “gruppo Visibilia”». A Santanchè viene inoltre contestata, alla luce delle nuove rimodulazioni, la presunta falsificazione di un bilancio della Visibilia srl in liquidazione: bilancio approvato nel 2019, quando la senatrice di Fratelli d’Italia era «amministratore unico».
Le difese, intanto, hanno chiesto e ottenuto un rinvio: prossima udienza fissata al 10 giugno, quando verranno anche discusse le eccezioni degli imputati sulla costituzione di parte civile. Oltre alla ministra del Turismo, restano imputate altre sedici persone tra cui il compagno Dimitri Kunz, l'ex compagno Giovanni Canio Mazzaro, la sorella Fiorella, la nipote Silvia Garnero e Visibilia srl in liquidazione. Le accuse di falso in bilancio, come detto, vanno dal 2019 al 2023.
«Con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in tempi diversi, ciascuno in ragione delle cariche rivestite e con riferimento alle annualità sopra indicate – scrivono i pubblici ministeri nell’atto giudiziario -, nonché i sindaci con condotta consistita nell’omettere ogni attività di vigilanza sull’osservanza della legge da parte degli amministratori, e nell’omettere ogni attività di accertamento sulla corrispondenza del bilancio alle risultanze delle scritture contabili e sull’osservazione delle norme in tema di valutazione del patrimonio sociale ed anzi esprimendo parere favorevole all’approvazione del bilancio redatto in contrasto con detti criteri, nell’ambito della società Visibilia editore spa, al fine di conseguire per sé e per altri un ingiusto profitto consapevolmente esponevano nei bilanci di esercizio della società riferibili agli anni 2016, 2017, 2018, 2019, 2020, 2021 e 2022 nelle relazioni o nelle altre comunicazioni sociali dirette ai soci o al pubblico, fatti materiali rilevanti non rispondenti al vero, in modo concretamente idoneo ad indurre altri in errore».
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