Walter Biot ha consegnato ai russi 47 documenti segreti Nato, 57 notizie confidenziali e riservate Nato e nove con classifica riservatissimo. È la sentenza della Cassazione che ha confermato il carcere cautelare per l’ufficiale della Marina militare, accusato di spionaggio a favore della Russia, dopo gli accertamenti effettuati dai Ros.

  • Secondo i giudici «la segretezza delle notizie» è  data da due elementi: la classificazione delle informazioni e il ruolo di Biot. Il verdetto ha ricordato che si trattava di «atti ai quali aveva avuto accesso Walter Biot alla luce della sua qualifica che godeva». Era «incardinato nello Stato Maggiore, ove si occupava delle operazioni militari estere e della polizia militare internazionale». 

  • I documenti in questione non sono stati mostrati alla difesa, un fattore che non lede nessun diritto, secondo i giudici. Il Giudice per le indagini preliminari, infatti, si è espresso su atti «fidefacenti» della polizia giudiziaria, che ha un ruolo, in questo caso particolare, di garanzia sulla veridicità del materiale depositato.
  • Biot rimane, quindi, nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere. Era stato arrestato il 30 marzo 2021, con l’accusa di aver fotografato e ceduto immagini di documenti segreti al funzionario russo Dmitry Ostroukhov, ricevendo in cambio 5mila euro. Nel processo a suo carico la presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero della Difesa sono stati ammessi come parti civili.

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