Un chiosco di frutta e verdura circondato da operatori agricoli con maschere antigas intenti a ricoprire gli ortaggi di pesticidi. Con questa provocazione il Wwf ha lanciato in piazza del Popolo, a Roma, la sua campagna #ilpandasiamonoi nella giornata mondiale dell’alimentazione. 

«Estinguerci, lo stiamo facendo bene», recita lo slogan dello spot che accompagna l’iniziativa. Al centro ci sono la fast fashion, il disboscamento, l’inquinamento, il non rispetto delle specie animali e degli ecosistemi. Ma anche una specie da salvare: l’uomo.

L’obiettivo dell’organizzazione internazionale è quello di denunciare l’uso dei pesticidi, il loro impatto sulla salute umana e dell’ambiente e di rendere consapevoli le persone dei rischi che corrono e della fragilità dell’ecosistema. «La specie umana, con il suo agire, mette in pericolo la sua stessa sopravvivenza», dice la direttrice generale del Wwf, Alessandra Prampolini. 

A fine giornata la frutta e la verdura utilizzate saranno destinate all’associazione Equoevento onlus, che dona le eccedenze alimentari agli enti caritatevoli.

Pesticidi in numeri

Secondo i dati della Fao contenuti nel report Pesticides use and trade, l’uso dei pesticidi è aumentato a livello mondiale di oltre il 50 per cento dal 1990 al 2021. Solo nel 2019, sono stati usati 3,54 milioni di tonnellate di pesticidi.

Statistic: Agricultural consumption of pesticides worldwide from 1990 to 2021 (in million metric tons) | Statista
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In Europa, nel 2019, ne sono state utilizzate 500mila tonnellate. E, se si analizzano gli stati che utilizzano più pesticidi l’Italia si trova al sesto posto a livello mondiale, con 114mila tonnellate all’anno. Per quanto riguarda la vendita, in Unione europea il primo paese è la Germania, seguita da Spagna e Francia. L’Italia si trova al quarto posto. I più venduti sono fungicidi, battericidi, erbicidi, insetticidi e acaricidi.

Di tutti i pesticidi utilizzati solo una piccola quantità raggiunge il bersaglio, tra lo 0,1 e il 5 per cento. Gran parte della restante percentuale contamina l’aria, l’acqua e il sottosuolo, con conseguenze sulla biodiversità, sugli animali e sulle persone. «Ogni anno al mondo ci sono circa 385 milioni di casi di avvelenamento acuto da pesticidi», dice Isabella Pratesi, direttrice del programma Conservazione del Wwf Italia. Ma i numeri potrebbero essere superiori perché questo dato considera solo i casi di avvelenamento acuto e non di malattie causate dalla lunga esposizione a questi agenti. Inoltre, secondo il report Pesticidi una pandemia silenziosa, nove milioni di morti premature si verificano ogni anno a causa dell’inquinamento da pesticidi, plastica e rifiuti elettronici. 

I soggetti più a rischio sono i bambini e le donne in gravidanza, anche perché molto spesso gli effetti su di loro restano in parte da indagare. Un ulteriore problema è rappresentato dal cocktail di pesticidi presenti negli alimenti, le cui conoscenze non sono ancora note.

Le richieste del Wwf

Il Wwf Italia chiede «l’approvazione del Piano nazionale pesticidi, scaduto a febbraio 2019, con il recepimento degli obiettivi europei», delle strategie europee Farm to fork e Biodiversità 2030, che prevedono la riduzione del 50 per cento dell’uso totale di pesticidi e del 50 per cento di quelli più pericolosi.

Richiedono inoltre l’introduzione di norme per la tutela della salute dei cittadini, come il divieto di effettuare trattamenti a una distanza inferiore ai trenta metri dai luoghi abitati, in aree naturali protette, in zone in cui sono presenti insetti impollinatori e l’introduzione di bonus per donne in gravidanza e bambini per l’acquisto di cibi biologici.

«Non c’è più tempo per rimandare quel cambiamento che è l’unico antidoto alle grandi crisi ambientali del nostro tempo, ogni anno che passa – dice Prampolini – gli obiettivi di sostenibilità fissati per arrestare l’emorragia della salute si allontanano mentre i nostri sistemi di produzione e consumo continuano a bruciare la natura e a mettere a rischio il nostro futuro».

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