«Continuerò il lavoro di Aleksei» È la promessa di Yulia Navalnaya, moglie dell'oppositore russo morto in carcere. «Voglio vivere in una Russia libera, voglio costruire una Russia libera», ha aggiunto.

Sarebbe stato il Novichok a uccidere Aleksei Navalny, lo stesso gas che è stato impiegato in passato per uccidere dissidenti anche in passato. Secondo la vedova di Navalny, le autorità russe starebbero nascondendo il corpo del marito per consentire alle ultime tracce del Novichok, un agente nervino, di lasciare l'organismo. Stando alla ricostruzione del servizio penitenziario russo, venerdì 16 febbraio l'oppositore ha avuto un malore durante una passeggiata ed morto.

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