In questo nuovo giorno di guerra in Ucraina Domani continua a seguire tutte le notizie che arrivano dal campo con un liveblog aggiornato.

Cosa c’è da sapere

  • Il premier britannico Boris Johnson sta incontrando il presidente Zelensky a Kiev, in una visita che non era stata annunciata.

  • Zelensky: l’Ucraina è pronta per i negoziati ma è pronta anche a combattere, visto l’intensificarsi della presenza russa nell’est dell’Ucraina.

  • Il bilancio dei civili uccisi a Bucha è aumentato: sono 360, di cui 10 bambini.

  • L’Ucraina spera di ottenere lo status di Paese candidato per entrare in Ue a giugno.

  • Il governatore dell’Oblast ha avvertito che è necessario intensificare le evacuazioni dalla regione di Luhansk perché è aumentata la presenza russa.

  • Secondo i dati dell’Onu, durante il conflitto sono morti 1.766 civili, i feriti sono almeno 2.383. Le autorità ucraine stimano che i bambini uccisi siano 176, 324 i minori feriti.

  • Oggi sono previsti dieci corridoi umanitari concordati. Lo ha annunciato la vicepremier Vereshcuck.

  • L’ambasciatore russo negli Stati Uniti ha avvisato che la fornitura di armi da parte della Nato all’Ucraina potrebbe portare «gli Usa e la Russia sulla via di un confronto militare diretto».


17.15 – Nuovi fondi per i rifugiati

Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha spiegato, in un video trasmesso all’evento conclusivo della campagna di raccolta fondi internazionale “Stand up for Ukraine” a Varsavia, che «nelle ultime settimane il governo ha stanziato nuovi fondi per aiutare i rifugiati ucraini a far fronte alle loro spese quotidiane, vale a dire cibo, medicine e materiale scolastico». Per sostenere i profughi che arrivano nel nostro paese, l’Italia, sottolinea Draghi, ha «stanziato circa 500 milioni di euro» e ha destinato «110milioni in assistenza finanziaria per il governo ucraino».

Grazie alla campagna sono stati raccolti 9,1 miliardi di euro. Lo ha annunciato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, su Twitter, specificando che «arriveranno altri fondi» per fornire sostegno anche «una volta che le bombe avranno smesso di cadere», e aiutare «il popolo ucraino a ricostruire il proprio Paese».

16.35 – Riaperta la rappresentanza Ue a Kiev

L’ambasciatore dell’Unione europea in Ucraina, Matti Maasikas, ha detto di essere «molto felice di essere tornato a Kiev». La riapertura della rappresentanza era stata annunciata ieri dall’alto rappresentate per la politica estera Ue, Josep Borrell. Maasikas, che ha postato su Twitter la foto della bandiera europea nella capitale ucraina, è arrivato a Kiev con la delegazione della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e di Borrell.


16.20 – Johnson a Kiev

Il premier britannico Boris Johnson sta incontrando il presidente Zelensky a Kiev, in una visita che non era stata annunciata. La visita è per «mostrare solidarietà» al popolo ucraino, fa sapere un funzionario britannico. Il vicecapo gabinetto di Zelensky, Andriy Sybiha, ha scritto su Facebook che i due presidenti stanno tenendo un «incontro tête-à-tête», sottolineando che «il Regno Unito è il leader nel sostegno alla difesa dell’Ucraina. Il leader nella coalizione contro la guerra. Il leader nelle sanzioni contro l’aggressore russo». 

Durante l’incontro infatti i due dovrebbero discutere del «sostegno a lungo termine del Regno Unito all’Ucraina» e il Johnson «definirà un nuovo pacchetto di aiuti finanziari e militari», ha fatto sapere un funzionario britannico.


15.30 – Zelensky: Ucraina sempre pronta al dialogo con la Russia

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, al termine dell’incontro con il cancelliere austriaco Karl Nehammer a Kiev, ha assicurato che l’Ucraina è «pronta per i negoziati e cercherà in qualsiasi modo di porre fine alla guerra», ma ha precisato che è pronta anche ad affrontare le forze russe, presenti nell’est del paese. «Vediamo i preparativi per un’importante, e qualcuno dice, una battaglia decisiva nell’est del nostro stato», ha detto il presidente ucraino. «Stanno ammassando truppe», ha continuato, «un gran numero di truppe, equipaggiamento, persone armate che occuperanno un’altra parte dei nostri territori. Sarà una battaglia difficile. Crediamo nella nostra lotta e nella nostra vittoria. Pertanto, siamo pronti a combattere e a cercare allo stesso tempo modalità diplomatiche che possano fermare questa guerra. Per ora, stiamo parlando di un dialogo parallelo».

Il cancelliere austriaco è in visita a Kiev e Bucha per portare supporto politico e umanitario all’Ucraina. L’Austria è contraria a un blocco delle importazioni di gas russo, data la sua dipendenza dalle forniture di Mosca per l’80 per cento. 


15.10 – A Bucha sono stati uccisi 360 civili, di cui 10 bambini

La commissaria per i diritti umani del parlamento ucraino, Lyudmyla Denisova, ha fatto sapere che sta crescendo il bilancio dei civili uccisi a Bucha. Lo scorso 7 aprile erano state registrate 320 persone uccise, mentre oggi, «secondo le autorità cittadine, risultano al momento complessivamente 360 civili uccisi, compresi almeno 10 bambini». La commissaria ha spiegato che nella cittadina, durante l’occupazione russa, si trovava il quartier generale del leader ceceno Kadyrov, e ha descritto le modalità in cui sono stati torturati gli abitanti.


14.40 – Per l’Onu almeno 1.766 civili uccisi

Secondo l’ufficio dell’alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani sono almeno 1.766 i civili rimasti uccisi in Ucraina dall’inizio della guerra, mentre i feriti sono almeno 2.383. 


13.35 – Kiev crea un archivio dei crimini

Il governo di Kiev ha creato un archivio online per documentare i crimini di guerra russi. Il sito dell’archivio è https://war.ukraine.ua/russia-war-crimes/ e pubblica anche le intercettazioni telefoniche tra i soldati russi che si vantano dello stupro sulle donne.


12.30 – Quasi 90mila ucraini arrivati in Italia. Oltre 4,4 milioni le persone che hanno lasciato il paese 

Sono 88.593 le persone arrivate finora in Italia dall’Ucraina: 45.816 donne, 9.700 uomini e 33.077 minori. Rispetto a ieri l’incremento è di 1.368 ingressi nel territorio nazionale e le destinazioni principali sono Milano, Roma, Napoli e Bologna.

Sono invece 4.441.663 i profughi ucraini che hanno lasciato il paese dall’inizio dell’offensiva, il 24 febbraio scorso. I dati sono stati pubblicati dall’agenzia dell’Onu per i rifugiati, l’Unhcr, che ha specificato che il 90 per cento sono donne e bambini. L’incremento rispetto a ieri è di 59.347.

210mila gli stranieri che risiedevano in Ucraina che sono scappati dal paese, secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni.


11.45 – Ucraina paese candidato in Ue a giugno

«L’Ucraina ha ricevuto il questionario per l'adesione all’Ue. Abbiamo già fatto molto lavoro di preparazione, quindi siamo pronti a muoverci rapidamente. Ci aspettiamo di ottenere lo status di Paese candidato a giugno. Fa parte della nostra ripresa e vittoria sull’aggressore russo che vuole invertire il percorso democratico dell'Ucraina», ha scritto su Twitter Olga Stefanishyna, vice ministro per l’Integrazione europea.


11.25 – Riapre l’ambasciata italiana a Kiev

Il ministero degli Esteri annuncia che dopo Pasqua riapre ambasciata italiana a Kiev.

«Siamo stati gli ultimi ad andare via da Kiev e saremo tra i primi a tornarci», ha affermato Luigi Di Maio. «Un altro gesto per dimostrare sostegno al popolo ucraino, un modo concreto per affermare che deve prevalere la diplomazia».


11.15 – 132 morti a Makariv

Nella città di Makariv, poco lontana da Kiev, sono stati trovati 132 corpi di civili che il ministero della Difesa ucraino definisce «torturati e uccisi», mentre la città «è semidistrutta». Il sindaco della città liberata da pochi giorni, Vadano Tokar, ha raccontato all’inviato dell’Ansa che «ci sono state diverse torture, con cadaveri rinvenuti con le mani legate, e almeno due casi di donne stuprate e poi uccise: una di queste è stata sgozzata. Abbiamo trovato i corpi». Tokar è un avvocato e ha raccontato di aver ricevuto una medaglia d’onore da Zelensky, dopo l’occupazione russa.


10.48 – Coprifuoco a Odessa

Le autorità di Odessa hanno imposto un coprifuoco nel weekend per le minacce di ulteriori attacchi missilistici da parte della Russia, secondo l’amministrazione militare della regione. La decisione di introdurre il coprifuoco dalle 21 del 9 aprile alle 6 dell’11 aprile è stata presa a seguito degli attacchi missilistici alla stazione ferroviaria di Kramatorsk e alle minacce di attacchi alla città di Odessa.


10.40 – Le dichiarazioni di Guerini a Istanbul

Il ministro della Difesa italiano, Lorenzo Guerini, a Istanbul per un incontro con i colleghi di Inghilterra e Turchia, ha assicurato che «l’Italia è pronta a fare la sua parte se chiamata a fungere da garante in un accordo che porti a un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina». 


10.30 – L’evacuazione continua da altre stazioni

La stazione ferroviaria di Kramatorsk, danneggiata dall’attacco missilistico russo di ieri, non è operativa ma un operatore ferroviario fa sapere che l’evacuazione dei civili continua dalle stazioni di Slovyansk e Pokrovsk, nel Donetsk, e dalla stazione di Novozolotarivka, nel Luhansk. Secondo le autorità ucraine, sono morte almeno 50 persone, decine i feriti.


10.20 – La Russia sceglie un nuovo comandante militare 

La Russia avrebbe riorganizzato il comando militare per le operazioni in Ucraina, secondo quanto riportato da una fonte alla Bbc. È Gen Alexander Dvornikov, comandante del distretto militare meridionale della Russia, il nuovo leader militare, che ha una lunga esperienza sul campo nelle operazioni russe in Siria. «Quindi ci aspetteremmo che il comando e il controllo generali migliorino», ha detto la fonte. 


10.00 – Concordati 10 corridoi umanitari. Fino a oggi morti 176 bambini

La vicepremier Iryna Vereshcuck ha comunicato su Telegram che sono stati concordati 10 corridoi umanitari per la giornata di oggi. Uno dei corridoi favorirà il passaggio dei cittadini da Mariupol a Zaporizhzhia. 

Dalla regione di Luhansk sono necessarie più evacuazioni perché «sono aumentati i bombardamenti e la presenza russa», ha avvertito il governatore dell’Oblast, Serhiy Gaidai, secondo cui il 30 per cento dei residenti è rimasto nella regione.

Il procuratore generale, invece, come riportato dai media ucraini e internazionali, lancia l’allarme: dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina sono morti 176 bambini, 324 invece i minori feriti.


9.30 – Dopo le notizie sulle nuove armi che arriveranno dall’Occidente in Ucraina, la Russia interviene pubblicamente.

L’ambasciatore russo negli Stati Uniti, Anatoly Antonov, ha detto a Newsweek che questa assistenza militare diretta potrebbe portare, potenzialmente, a un «confronto militare diretto» tra Usa e Russia. 

«Gli Stati occidentali sono coinvolti direttamente negli eventi attuali in quanto continuano a pompare l’Ucraina con armi e munizioni, incitando ulteriori spargimenti di sangue – ha detto –  Simili azioni sono pericolose e provocatorie perché dirette contro il nostro Stato».

Detto ancora più chiaramente: «Possono portare gli Stati Uniti e la Russia sulla via di un confronto militare diretto. Qualsiasi fornitura di armi ed equipaggiamenti militari dall’Occidente, effettuata con convogli attraverso il territorio dell'Ucraina, è un obiettivo militare legittimo per le nostre forze armate».

Nonostante le immagini delle devastazioni e dei cadaveri civili abbiano fatto il giro del mondo, l’ambasciatore ha ripetuto che «gli attacchi sono solo contro obiettivi militari ed esclusivamente con armi ad alta precisione», negando quindi qualsiasi accusa di attacchi contro i civili. 


9.25 – Ieri sera, in un videomessaggio, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha definito l’attacco alla stazione ferroviaria della regione di Donetsk un altro crimine di guerra da parte della Russia, che dovrà essere giudicato da un tribunale. «Come i massacri di Bucha, come molti altri crimini di guerra russi, l’attacco missilistico a Kramatorsk dovrebbe essere una delle accuse in tribunale», ha detto Zelensky, sottolineando che l’Ucraina attende una dura risposta globale. Il presidente ha promesso ai cittadini che farà di tutto per trovare i responsabili di questi crimini.

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