«Ogni guerra è disumana. Disseminare il terreno di mine anti-uomo e usare ordigni speciali, che hanno come scopo terrorizzare la popolazione e provocare stragi di cittadini inermi, è una di queste e costituisce un crimine contro l'umanità che si aggiunge alle responsabilità del conflitto». Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato alla presidente della Campagna Italiana contro le mine Onlus in occasione della Giornata internazionale per l'azione contro le mine e gli ordigni bellici inesplosi dell'Onu, soltanto un giorno dopo il massacro di Bucha. 

Cosa sono i crimini contro l’umanità

Il tipo di classificazione che ha fatto il presidente della Repubblica, il crimine contro l’umanità, riguarda le azioni criminali contro popoli percepite come danno perpetrato all’intera umanità. 

Si tratta di un’altra categoria di violenze rispetto ai crimini di guerra e il genocidio. È stato individuato come reato contestabile ai criminali nazisti durante il tribunale di Norimberga. Prima non esisteva, compare soltanto come espressione di condanna nella dichiarazione congiunta di Francia, Gran Bretagna e Russia del genocidio armeno del 1915. 

La definizione di genocidio è stata invece introdotta dalla Convenzione per la prevenzione e punizione del crimine del genocidio siglata all’Onu nel 1948. Nel 1998, invece, con l’istituzione della Corte penale internazionale, il reato di crimini contro l’umanità è stato inserito nella lista dei reati perseguiti da quella Corte. 

Le fattispecie che rientrano nella categoria di crimini contro l’umanità sono la pulizia etnica, lo sterminio di massa, il democidio, la deportazione, la sparizione forzata, la tortura e lo schiavismo. 

Cosa sono i crimini di guerra

I crimini di guerra, descrizione utilizzata domenica anche da alcuni leader internazionali per descrivere i fatti di Bucha, sono invece le violazioni delle protezioni stabilite dalle leggi di guerra. Sono crimini di guerra anche gli atti che ignorano il diritto umanitario, come i diritti dei prigionieri di guerra e dei civili, tutelati dalle convenzioni di Ginevra. 

I principi basilari del diritto internazionale umanitario sono necessità militare, umanità e onore, da cui discendono i principi di distinzione e proporzionalità. Si può dedurre che la necessità militare punta alla disfatta del nemico nella maniera più veloce possibile, l’umanità vieta azioni non necessarie per raggiungere quest’obiettivo. La proporzionalità fa sì che anche le azioni giustificate dalla necessità militare siano proporzionate, distinguendo soprattutto civili e militari. La garanzia di tutto il sistema è l’onore. 

Le convenzioni di Ginevra vietano atti violenti contro persone e proprietà, come l’omicidio deliberato, la tortura, la distruzione gratuita, la negazione di un processo giusto, la deportazione e la presa in ostaggio. Oltre a questo testo, è la Convenzione dell’Aia a definire altri crimini di guerra. Il documento proibisce l’uso di armi velenose, le azioni truffaldine, l’attacco a nemici che si sono arresi, l’imposizione di sofferenze non necessarie, la sospensione del diritto di guerra, l’attacco di città indifese. 

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