- I prossimi saranno giorni decisivi in vista del plenum fissato per il 26 aprile, in cui il vicepresidente, il laico eletto in quota Lega, Fabio Pinelli, rischia di essere messo in minoranza.
- Lo scontro è di merito ma soprattutto di metodo e ad alimentarlo ci sarebbe un crescente fastidio rispetto all’approccio decisionista di Pinelli.
- Già negli scorsi giorni c’erano state delle avvisaglie. Sullo sfondo è rimasta la tensione generata dall’elezione di Pinelli alla vicepresidenza, in un posto che inizialmente avrebbe dovuto essere riservato a Fratelli d’Italia.
Al Consiglio superiore della magistratura si respira aria pesante. I prossimi saranno giorni decisivi in vista del plenum fissato per il 26 aprile, in cui il vicepresidente, il laico eletto in quota Lega, Fabio Pinelli, rischia di essere messo in minoranza. Lo scontro è di merito ma soprattutto di metodo e ad alimentarlo ci sarebbe un crescente fastidio rispetto all’approccio decisionista di Pinelli. O, per meglio dire, per quella che viene definita da una fonte interna al Consiglio una «conc



