Negligenze nella retribuzione dei detenuti lavoratori e violazioni del loro diritto alla salute. Non c’è solo la situazione nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, denunciata da Domani: negli istituti penitenziari italiani si assiste a «situazioni inaccettabili dal punto di vista del rispetto dei diritti umani e della dignità di ogni persona», secondo la senatrice del Movimento 5 stelle Cinzia Leone, che ha visitato otto carceri durante questa estate.  

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Trattamenti sanitari inadeguati 

In diversi istituti penitenziari, come l’Ucciardone di Palermo o il carcere di Siracusa, la senatrice afferma di aver riscontrato un «atteggiamento inammissibile» da parte dei dirigenti sanitari regionali. «Spesso i detenuti sono trattati in modo approssimativo e sbrigativo, se non addirittura sottoposti a trattamenti inumani, con una palese violazione del loro diritto alla salute e al benessere psico-fisico», dice Leone. «Il risultato è che nei casi più estremi, mentre qualcuno temporeggia sull'interpretazione capziosa delle norme vigenti, i detenuti si suicidano o vengono lasciati morire». 

Problemi amministrativi

Un’altra delle questioni sottolineate dalla senatrice siciliana è quella delle anomalie nella gestione delle buste paga per i detenuti lavoratori, riscontrata nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto. «Negligenze e omissioni determinano una costante riduzione delle loro retribuzioni», afferma Leone, che ha detto di aver segnalato la questione ai vertici del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. 

Violenze contro i detenuti 

Dalla sua introduzione nel nostro ordinamento, nel 2017, sono stati aperti diversi procedimenti per il reato di tortura per episodi di violenze inflitte a carcerati. Nel 2021, oltre alla disposizione di misure cautelari per 52 fra agenti e dirigenti per il pestaggio nel carcere di Santa Maria Capua Vetere del 6 aprile 2020, sono anche stati rinviati a giudizio due agenti del carcere di Ferrara, per un episodio del 2017, e arrestati tre agenti del carcere di Sollicciano a Firenze. 

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